Corriere dello Sport

DIFRA: IL CAGLIARI DEVE GIOCARE ALTO

Il tecnico rossoblù sta lavorando per dare un’identità alla sua squadra «Contro l’Atalanta è importante non abbassarci troppo». Godin c’è

- di Giuseppe Amisani

«Più ci mettiamo sotto la traversa e più rischiamo di prenderle». Non ha dubbi Eusebio Di Francesco: la partita contro l’Atalanta andrà affrontata con personalit­à e soprattutt­o con la voglia di andare a prenderli alti, di pressarli e di provare a metterli in difficoltà fin dalla loro metà campo per evitare di mettere in pratica una condotta troppo attendista che creerebbe inevitabil­mente parecchi problemi dalle parti di Cragno. La presenza di Godin dal primo minuto darà maggiore sicurezza al pacchetto arretrato, anche se a creare qualche apprension­e al tecnico rossoblù, alla vigilia della gara, non è solo l’attacco dell’Atalanta ma anche il caso di positività tra i bergamasch­i che ha agitato anche l’ambiente cagliarita­no.

L’ATTESA. «La situazione è difficilis­sima ma non solo per il calcio perché tutta l’Italia vive un momento delicato. Mi auguro la situazione si fermi quanto prima ma per il resto non posso aggiungere altro perché mentre si diffondeva la notizia del caso positivo nell’Atalanta, io ero in campo a guidare l’allenament­o». Gli isolani si troveranno di fronte un attacco capace di mettere a segno, nei primi centottant­a minuti di campionato, ben otto reti mandando a bersaglio cinque differenti giocatori. «Stiamo anche parlando del miglior attacco della passata stagione e questo nasce da un modo di giocare, dalla volontà di essere sempre aggressivi e di rischiare l’uno contro uno. Come prenderli? Dobbiamo essere squadra e provare ad aggredire anche se tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. La mia volontà è quella ma l’avversario può costringer­ti ad abbassare la linea e lì dobbiamo essere bravi a difenderci in gruppo. Soprattutt­o gli esterni dovranno essere bravi a dare una mano da difensori veri».

TRA MERCATO E TORNEO. La voglia di andare a centrare un risultato clamoroso, contro una squadra che può legittimam­ente ambire a giocarsi le chance per lo scudetto, c’è ma ancora il Cagliari targato Di

Francesco non può considerar­si pronto. «Siamo ancora un cantiere aperto ma sto cercando di dare alla squadra una sua identità e di farlo il prima possibile. Abbiamo alternato momenti positivi a momenti di difficoltà ma non ci siamo mai disuniti e anche contro la Lazio, pur avendo sofferto, i ragazzi mi sono piaciuti nei primi venticinqu­e minuti della ripresa e se Simeone avesse segnato nell’occasione che ha avuto, magari la gara sarebbe potuta anche cambiare». Sistemata la difesa con Godin, non resta che puntellare il resto della squadra. «Sono aperto a diverse soluzioni sia dall’inizio che in corso di gara, ma non voglio dare vantaggi ai nostri avversari. Il mercato? Non parlo più di Nainggolan, ma confermo il fatto che stiamo cercando di portarlo qui in via definitiva. Per il resto, ci sono stati sette acquisti e il presidente ha ragione che è stato fatto un investimen­to importante ma per potenziare la squadra, bisogna migliorare ancora in alcuni reparti».

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