Corriere dello Sport

La Spal non sa chiuderla. Al 94’ gode il Cosenza

Marino avanti con Salamon (3’st) Ma non trova il gol della certezza Occhiuzzi fa festa con Tiritiello

- Di Roberto Barbacci

SPAL (3-5-2): Berisha 6; Salamon 6,5 Vicari 6 Tomovic 5,5; Dickmann 6 Missiroli 6 Sa. Esposito 6,5 (23' st Murgia 6) Valoti 6; D'Alessandro 6 (33' st Sala 6); Paloschi 5 Se. Esposito 6 (23' st Strefezza 6). A disp.: Thiam, Gomis,Ranieri,Sernicola,Tunjov,Spaltro, Okoli, Jankovic, Brignola. All.: Marino (squalifica­to, in panchina il vice Mezzini) 5,5.

COSENZA (3-4-1-2): Falcone 6; Ingrosso 6 (47' st Tiritiello 7) Idda 6,5 Legittimo 6; Corsi 6 (26' st Sueva 6) Bruccini 5,5 (12' st Kone 6) Sciaudone 6,5 Bittante 6,5; Bahlouli 5,5 (12' st Sacko sv, 26' st Litteri 6,5); Carretta 6 Baez 6,5. A disp.: Saracco, Maresca, La Vardera, Ficara, Gaudio. All.: Occhiuzzi 6,5.

ARBITRO: Robilotta di Sala Consilina 6.

Guardaline­e: Rocca e Miele.

Quarto uomo: Gualtieri.

MARCATORI: 3' st Salamon (S), 49' st Tiritiello (C).

AMMONITI: Sciaudone (C), Sa. Esposito (S), Legittimo (C), Baez (C), Corsi (C), Sacko (C), Idda (C), Bittante (C), Valoti (S), Strefezza (S).

NOTE: spettatori 1.000 circa, su invito. Angoli: 7-3 per la Spal. Recupero: pt 1', st 4'.

L’uomo della provvidenz­a per il Cosenza risponde al nome di Andrea Tiritiello. Uno che la B sin qui l’aveva annusata giusto lo spazio di un paio di partite due anni fa, capace però di cambiare in meglio il proprio destino e quello dei Lupi nello spazio di appena una manciata di secondi. Tanto gli è bastato per consentire al Cosenza di evitare il ko al Mazza, facendo ripiombare la Spal in un incubo che dura da ben 364 giorni, quelli trascorsi dall’ultimo successo casalingo in gare di campionato. Occhiuzzi non ha avuto paura di gettarlo nella mischia chiedendog­li addirittur­a di fare l’attaccante aggiunto, lui che in vita sua ha fatto sempre e solo il o difensore centrale. Ha pescato la carta giusta dal mazzo e s’è preso con merito un pari che per la Spal profuma di sconfitta.

L’ARTE DI ARRANGIARS­I. Gli emiliani, se mai ce ne fosse bisogno, hanno ribadito di essere una nobile incompiuta. E a poco serve sommare le presenze in A di tanti titolari se poi negli ultimi 16 metri la manovra puntualmen­te va in tilt. Marino ha provato a mischiare le carte proponendo la terza variante tattica in altrettant­e gare disputate, ma la formula buona non sembra ancora averla trovata. La Spal del primo tempo ha tenuto palla ma non ha mai affondato il colpo, nonostante le buone intenzioni di Sebastiano Esposito e un paio di incursioni di Valoti, mezzala con licenza di inserirsi. Berisha dalla parte opposta ha risposto presente sui tentativi di Bahlouli e Carretta (dalla bandierina), rischiando il giusto. A scuotere i padroni di casa in avvio di ripresa c’hanno pensato allora Dickmann e Salamon, col primo bravo a procurarsi il corner che Salvatore Esposito ha pennellato sulla testa del difensore finlandese. Canovaccio idilliaco per una Spal che avrebbe dovuto solo approfitta­re degli spazi lasciati da un Cosenza giocoforza sbilanciat­o ma non per questo arrendevol­e, ispirato da Sciaudone (tre volte vicino al gol) e graziato nel finale prima di Dickmann, quindi da un Paloschi egoista e ancora inefficace. A lasciar aperte le partite si fa peccato e i biancoazzu­rri lo hanno pagato sulla loro pelle al 94’ quando Baez ha pescato Tiritiello sul secondo palo, fortunato nel trovare la deviazione di Tomovic sul suo tentativo di tirocross. Per quanto visto, nulla da eccepire.

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LAPRESSE L’esultanza di Tiritiello dopo il gol del pareggio silano al 94’

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