Corriere dello Sport

Tutino-Djuric micidiali Prova di forza di Castori

L’errore di Belec spinge il Chievo Ma i due attaccanti la ribaltano

- Di Francesca Castagna

CHIEVO SALERNITAN­A 1 2

CHIEVOVERO­NA (4-4-2): Seculin 6; Mogos 6 Leverbe 5,5 Rigione 5,5 Renzetti 5,5; Bertagnoli 6 (1'st Canotto 6) Palmiero 6 (32' st Zuelli sv) Obi 6, Garritano 5,5 (32' st Morsay sv); Djordjevic 5 (20' st De Luca 5,5) Fabbro 5,5 (32' st Pucciarell­i sv).

disp.: Confente, Illanes, Colley, Grubac, Pavlev, Cotali, Metlika. All.: Aglietti 6.

SALERNITAN­A (4-4-2): Belec 5; Casasola 6 Aya 6 Gyomber 6,5 Lopez 6; Kupisz 6,5 (45' st Curcio sv) Schiavone 5,5 (12' st Capezzi 6,5) Di Tacchio 6,5 Cicerelli 6,5 (36' st Veseli sv); Djuric 7 (36' st Gondo sv) Tutino 7,5 (45' st Lombardi sv). A disp.: Russo, Iannoni, Bogdan, Giannetti. All.: Castori 6,5.

ARBITRO: Massimi di Termoli 5

Guardaline­e: Palermo e Ruggieri

Quarto uomo: Meraviglia

MARCATORI: 24' pt Mogos, 34' pt Tutino, 19' st Djuric.

AMMONITI: Mogos (S), Lopez (C),

Rigione (C), Aya (S), Obi (C) ESPULSO: 48' st Obi per proteste NOTE: spettatori: 800. Angoli: 3-2 per il ChievoVero­na. Rec.: pt 1', st 5'.

L Aa Salernitan­a soffre, torna a galla, la ribalta e la vince. Prova di forza, per gli uomini di Castori, che strappano tre punti a un Chievo dominante nel primo tempo, e poi vivissimo fino all’ultimo, fino alle proteste di Obi per un rigore chiesto inutilment­e. Al Bentegodi si affrontano due fra gli attacchi più interessan­ti della categoria. Ne esce vincitore quello granata, a segno sia con Tutino che con Djuric, in un duello interno per il titolo di uomo-partita. La solita propension­e a subire gol stavolta non è letale, ma ritrovare la via smarrita, contro questo Chievo, è impresa tutt’altro che semplice. Nel primo tempo il Chievo domina, ma il risultato parziale dice 1-1, perché la Salernitan­a è rapace, e Tutino si conferma un cacciatore d’area spietato. Sulla fascia destra Mogos complica la vita a Lopez: i due passano dalle parole ai fatti dopo 20 minuti di gioco, rimediando un giallo a testa e dando fuoco alle polveri di una partita a cui si chiede di dire già qualcosa sulle ambizioni delle due squadre.

LA GARA. Il Chievo crea diverse occasioni ghiotte. Una si trasforma in gol, con Mogos che intercetta in salto un pallone spiovente beffando un colpevolis­simo Belec, inspiegabi­lmente timido nell’uscire. La Salernitan­a deve trovare in fretta la reazione, ma sulle fasce non si passa. I pochi lampi li regala Tutino, e non è un caso. Il talento napoletano è affezionat­o al Bentegodi, che un anno fa lo ha tenuto a battesimo in Serie A (sponda Hellas), e nella seconda parte della stagione ha trafitto il Chievo due volte in maglia Empoli. Gli uomini di Aglietti sono sempre pericolosi: il palo centrato da Bertagnoli è lì a testimonia­rlo.

RIPRESA. Nella ripresa, la Salernitan­a è più aggressiva, si libera dalla paura e trova il sorpasso con una gran zuccata di Djuric, che intercetta l’angolo di Lopez e fa valere tutta la sua fisicità. Il Chievo non ci sta, ma ha coltelli meno affilati in attacco. La Salernitan­a trova un gran palo col dialogo Tutino-Capezzi ed erode minuti per conservare il prezioso vantaggio rinsaldand­o la difesa. Finale di fuoco, al Bentegodi: dopo un tocco di mano nell’area granata non sanzionato, il Chievo protesta per un rigore reclamato da Obi. L’arbitro Massimi estrae il giallo e il rosso in sequenza contro il centrocamp­ista clivense.

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LAPRESSE Gennaro Tutino festeggiat­o da Aya dopo il gol del momentaneo pari
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