Corriere dello Sport

Trapani, è l’addio al campionato

- Di Nino Maltese

Serviva un'impresa, forse un vero e proprio miracolo, ma salvo clamorosi imprevisti il Trapani finisce qui: i siciliani, infatti oggi non giocherann­o la partita di Catanzaro. Le dimissioni presentate ieri, nella tarda serata, dal tecnico Daniele Di Donato, chiudono ogni speranza per il cammino dei granata nel campionato di Lega Pro. Quello dell'allenatore era infatti il vero nodo da sciogliere per poter continuare a sperare in qualsiasi futuro, in una situazione confusa e complicata come quella delle ultime settimane. Di Donato è stato richiamato in città ed è tornato giovedì, ha incontrato il “titolare” del club Gianluca Pellino e, appunto, nella tarda serata avrebbe presentato le proprie dimissioni.

Dunque, oggi Di Donato non dovrebbe guidare la squadra alla volta della Calabria. Il regolament­o, infatti, è chiaro e non prevede che si possa disputare una gara senza un allenatore. Davanti a questa assenza, è persino inutile partire verso Catanzaro.

AMARO EPILOGO GRANATA. Un epilogo amaro per i siciliani che saranno esclusi dal campionato dopo che all'esordio, in casa con la Casertana (e poi anche nella trasferta di Coppa col Brescia), la squadra non è scesa in campo. Il problema dell'assenza del medico sociale, determinan­te per la prima rinuncia, sarebbe stato risolto, secondo quanto dichiarato da Pellino che giovedì ha anche annunciato di essersi messo in contatto con un'azienda di trasporti per poter raggiunger­e oggi la Calabria. Non, appunto, quello del tecnico che avrebbe dovuto guidare oggi una squadra composta da pochissimi senior (forse neppure Evacuo, circola la voce di una risoluzion­e del contratto) e molti, moltissimi giovani al seguito.

Una situazione estremamen­te drammatica dopo che addirittur­a un comitato spontaneo dei tifosi denominato “C'è chi il Trapani lo ama”, in rappresent­anza di alcuni imprendito­ri locali, da settimane e fino a ieri sera ha provato una mediazione con l'attuale proprietà per capire se e come potessero essere cedute le quote societarie. In settimana tra le parti - Pellino e comitato - c'era stata una dichiarazi­one d'intenti, firmata nello studio del notaio Saverio Camilleri, ma non sarebbero poi pervenuti alcuni documenti richiesti dallo stesso comitato, ritenuti da quest'ultimo fondamenta­li ai fini di un felice esito della trattativa. Quella di ieri, in questo senso, è stata un'altra giornata intensa e drammatica, ma senza felice esito. Ed oggi i tifosi dovranno ingoiare un altro boccone amaro.

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