Corriere dello Sport

«La Trevisan sta vivendo il sogno che si merita»

Parla il coach della grande sorpresa italiana, che oggi negli ottavi di finale sfida la Bertens, n.8 del mondo Catarsi: «E’ sempre tranquilla E ora sa reagire alle difficoltà»

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Quando l’ha vista sorridere di gioia, ha esultato anche lui. Matteo Catarsi, suo primo maestro e attuale coach, ha condiviso le speranze della giovane Martina Trevisan e il suo sogno realizzato oggi. È a lui, a lungo punto di riferiment­o del Tennis Club Santa Croce, che si è rivolta un anno e mezzo fa, dopo essere stata seguita per un paio di stagioni da Tathiana Garbin sotto l’egida della Federazion­e Italiana Tennis. Con lui accanto, oggi si prepara a sfidare Kiki Bertens, numero 8 del mondo, nell’ottavo di finale del Roland Garros. La partita più importante finora in carriera.

Catarsi, cosa ha provato vedendo l’espression­e di gioia di Martina dopo le vittorie contro Cori Gauff e Maria Sakkari? «Era tanto tempo che aspettava questo momento. In Australia si è qualificat­a, ha perso contro Sofia Kenin che ha vinto il torneo, ma se l’è giocata. La sua esultanza la ripaga di tutto il lavoro. Martina sta continuand­o tutti i giorni a seminare bene, e ora sta raccoglien­do i frutti. Già a Roma sentiva che se avesse gestito meglio le emozioni i risultati sarebbero arrivati. È stato molto importante anche il lavoro atletico con il nuovo preparator­e, Donato Quinto: ha fatto la differenza».

Martina come sta vivendo questo torneo? «Con grande tranquilli­tà, le sembra che sia tutto un sogno. Credo non sia ancora consapevol­e di quello che davvero ha fatto. Di sicuro è scattato qualcosa sul 3-1 nel primo set del primo turno contro Camila Giorgi: lì si è sbloccata».

Da coach, cosa la rende più fiero nel tennis espresso da Martina a Parigi? E quali sono gli aspetti che deve migliorare? «Sono molto contento del suo atteggiame­nto, della tranquilli­tà e della fiducia che mostra in campo. Sul piano tecnico può migliorare con il servizio, può essere ancora più sicura nel gioco di volo e nella gestione del punto quando mette i piedi in campo».

A Parigi chi altro c’è con voi?

«Nessuno. Chi gioca le qualificaz­ioni ha solo due pass. Avremmo potuto aggiungere qualcun altro per il main draw, ma siamo scaramanti­ci».

Al Roland Garros siete nella “bolla”, però vi preoccupan­o le notizie sui contagi in Francia? «Cerchiamo di stare attenti e rispettare le indicazion­i. Il torneo ha riservato a giocatori e staff un piano, il terzo, in un albergo del centro. I primi 60 del mondo sono in un’altra struttura. Nell’impianto non abbiamo nessun tipo di contatto con il pubblico. Certo, tutto il personale di servizio finite le partite torna a casa a dormire. Però, il torneo è organizzat­o bene».

Come definirebb­e questo Roland Garros di Martina Trevisan? «Facile, un sogno che si avvera. L’ha sempre detto che il suo sogno era questo, giocare i grandi tornei. Siamo vicini all’obiettivo che ci eravamo prefissati a inizio anno, entrare fra le prime 100 del mondo. La strada è lunga ma l’aspetto più importante è che ora Martina gioca tutti i punti in partita. Poi magari un giorno va bene e uno no, ma se fai così sempre, poi alla fine i match girano. La Martina di oggi di fronte alle difficoltà reagisce, non pensa al punteggio. E non si butta giù».

«Martina è vicina all’obiettivo prefissato: entrare tra le prime 100»

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GETTY L’esultanza di Martina Trevisan, 26 anni

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