Corriere dello Sport

Quella fascia di capitano “neutra”

- di Francesco Gensini

FIRENZE - Il veleno nella coda. Da sempre, come sempre. Che in questo caso alla Fiorentina si è avuto con la consegna della fascia di capitano a Federico Chiesa, contro la Sampdoria venerdì sera, in quella che può rappresent­are la sua ultima partita in maglia viola. Niente di nuovo o particolar­mente strano, se non fosse che la prossima gara del 23enne attaccante cresciuto nel settore giovanile potrebbe essere con la maglia della Juventus e da qui lo strappo finale, forse inevitabil­e, sicurament­e amaro, perché la fascia - su invito della parte più calda della tifoseria - non è stata quella solitament­e indossata da Pezzella la scorsa stagione e Ribery (come vice) con i riferiment­i a Davide Astori e il disegno dei Quattro Quartieri di Firenze, bensì quella standard data in dotazione dalla Lega di Serie A. E anche se il giorno dopo la questione ha catalizzat­o attenzioni e commenti, la società ha mantenuto un "atteggiame­nto" neutro senza una presa di posizione, mentre Beppe Iachini - che per ruolo è chiamato a decidere a chi assegnare i "gradi" - ha così ribadito il motivo della scelta. «Federico ha dichiarato il tecnico a Radio Rai - è ancora un calciatore della Fiorentina e la fascia da capitano è stata il risultato del percorso che ha compiuto a Firenze e dentro la Fiorentina con tante partite disputate. Contro la Sampdoria, in presenza di indicazion­i o vicende diverse, non lo avrei fatto giocare».

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