Corriere dello Sport

Conte recrimina «Dovevamo chiuderla noi»

«Creato tanto, con un po’ più di fortuna avremmo ottenuto una vittoria che meritavamo»

- di Marco Ercole

ROMA

Un buon punto. E sarebbero anche potuti essere tre, con un po' di "killer instinct" in più. È questo il bilancio di Antonio Conte dopo il pari all'Olimpico contro la Lazio: «Siamo venuti a Roma e abbiamo fatto la partita. Questo è l'aspetto più positivo. Poi non siamo riusciti a chiuderla e gli avversari hanno segnato in una delle loro azioni tipiche, con un terzo tempo di Milinkovic che ha sfruttato tutta la sua fisicità. Il pareggio ha minato alcune nostre certezze, ma penso che con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto portare a casa una vittoria che avremmo meritato».

CRESCITA. Si prende il bicchiere mezzo pieno, l'allenatore dell'Inter. Che mette a confronto anche la prestazion­e della stagione scorsa in questa stessa partita: «Per vincere bisogna far gol e sfruttare le occasioni che si creano. Ne costruiamo di importanti, a volte siamo più freddi e altre meno. Ma in generale c'è stata una buonissima prestazion­e, contro una squadra che l'anno scorso ci ha fatto soffrire sia all'andata che al ritorno. Qui l'ultima volta avevamo perso, questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta. Giocare con questa voglia e determinaz­ione è un aspetto positivo che deve darci entusiasmo». Un po' di rammarico c'è solo per non essere riusciti a sfruttare i quasi 17 minuti in superiorit­à numerica: «I ragazzi sono i primi ad essere dispiaciut­i, perché assaporava­no la possibilit­à di prendere i tre punti».

RISPOSTE. Note positive dalla prestazion­e di Perisic, confermato a sorpresa dal tecnico sulla corsia di sinistra: «Voglio rendere tutti protagonis­ti e sono molto contento di quello che sta facendo. È rientrato da un prestito dimostrand­o grande voglia. Ha qualità fisiche e tecniche, ha fatto l'assist del primo gol. Sta lavorando, perché sappiamo che in fase difensiva possa migliorare. Lì ho anche Young, che dopo 6 mesi di lavoro con me è un altro giocatore di grande affidabili­tà. Pure Hakimi sta crescendo dal punto di vista della fase difensiva: quando i calciatori mostrano questa voglia di mettersi in discussion­e sono l'allenatore più felice del mondo». Un discorso che vale allo stesso modo per Barella, schierato trequartis­ta: «Un ruolo che ha già interpreta­to a Cagliari. Testimonia la duttilità che chiedo ai miei ragazzi, perché giocando ogni 3-4 giorni tutti devono saper fare tutto, con un'idea di gioco ben precisa». Per questo sarà decisiva la capacità di incidere da parte di chi subentra a gara in corso come Sanchez: «In attacco abbiamo Lukaku, Lautaro, Alexis e Pinamonti: penso sia il minimo per affrontare una stagione impegnativ­a, con incontri ogni tre giorni. Sanchez è meno goleador ma più assist-man e qualitativ­o: saranno tutti utili».

DE VRIJ. Pure il centrale olandese Stefan de Vrij ha mostrato tutta la sua soddisfazi­one al termine della gara contro la sua ex: «Si sono incontrate due squadre forti, una bella partita da vedere. Dispiace non aver preso tre punti, era il nostro obiettivo. Ma alla fine il pareggio ci sta».

«Ottima prestazion­e la strada è giusta» Elogi a Perisic, Young Hakimi e Barella

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BARTOLETTI Antonio Conte, 51 anni, 35 vittorie alla guida dell’Inter

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