Gesti e parole di qualità
Quando nel 1969 andai in “Gazzetta” con Bardelli ci volle poco a capire che noi “bolognesi” eravamo a malapena sopportati. Anni di polemiche Bologna-Milano avevano lasciato il segno anche se il direttore della
Rosea, Gualtiero Zanetti, era bolognese, laureato a Bologna, figlio del mitico bolognesissimo Maestro Giuseppe Zanetti, braccio destro di Leandro Arpinati e ispiratore della costruzione del Littoriale. Bardelli era rimasto sotto le Due Torri e scriveva poco: aveva anticipato la pensione. Io fui dirottato a seguire la Fiorentina e feci gruppo con i cronisti locali, pubblicai sulla Rosea decine di interviste del Petisso che sfidava ironicamente Rocco. Vincemmo lo scudetto. Mi dirottarono al ciclismo, ma nel frattempo avevo scelto di stare durante il campionato a Milano, al Guerin dove lavoravamo in sintonia con il Cagliari di Gigi Riva che stava vincendo lo scudetto. Milano ancora al buio. L’Inter di
Fraizzoli modesta. Una domenica sera, chiuso il giornale, il Gioann ci invitò a cena in un suo posto dove dopo aver goduto un menù eccellente “guidato” da lui medesimo si fece portare un cestino di bargiggi che prese a scrocchiare estasiato. Provai a dirgli che chiudere una cena da gourmet con le noccioline americane mi pareva buffo, non mi prese in