Corriere dello Sport

Fuori dal calcio Trapani amaro

NON SI È GIOCATO A CATANZARO

- Di Nino Maltese

Domenica 4 ottobre 2020 è uno dei giorni più neri della storia centenaria del Trapani, forse il peggiore. Come era apparso evidente sabato sera, infatti, ieri i siciliani non sono scesi in campo nella 2ª di campionato a Catanzaro: è la seconda rinuncia, dopo quella dell'esordio contro la Casertana, la terza se si considera anche la mancata trasferta di Brescia per la Coppa Italia. Come da regolament­o, il Trapani verrà escluso dal campionato. Ennesimo boccone amaro per una piazza che però ha già ha tanta voglia di ripartire da zero.

In una situazione di totale caos e di problemi su più livelli, le dimissioni presentate nella tarda serata di sabato dal tecnico Daniele Di Donato hanno chiuso ogni speranza per il cammino in Lega Pro. Una scelta dolorosa, ma che ha impedito quello che sarebbe stato uno stillicidi­o. Basti dire che il Trapani, ieri, avrebbe partecipat­o alla gara con una rosa ridotta all'osso, piena di giovani e senza aver potuto svolgere gli allenament­i. Di Donato avrebbe continuato solo se il comitato dei tifosi “C'è chi il Trapani lo ama” fosse riuscito a rilevare le quote societarie dalla società Alba

Minerali che, a sua volta, le aveva di recente acquisite dalla Alivision. Il comitato, in rappresent­anza di alcuni imprendito­ri locali, fino all'ultimo momento possibile ha tentato una mediazione. Non ricevendo però, a detta del suo portavoce, l'avvocato Lillo Castelli, alcuni documenti necessari (le liberatori­e) per dare seguito alla trattativa: così tutto s'è arenato.

Adesso la parola d'ordine è risorgere, per una città che fatica a immaginare un futuro senza calcio, soprattutt­o dopo i fasti dell'era Morace e la serie A sfiorata con un dito. Lo dice anche il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, in una durissima nota in cui, tra gli altri auspici, invita a ripartire “con Umiltà e Dignità” (proprio con le maiuscole), individuan­do in quel coraggioso comitato di tifosi la giusta scintilla che possa riaccender­e la passione.

GHIRELLI - Doveroso l’appunto di Francesco Ghirelli, presidente di Lega Pro, sul caso Trapani: «Il dispiacere è forte per i tifosi, per il colpo al calcio italiano, per la Città di Trapani. Altresì, bisogna essere consapevol­i che le regole per impedire ciò che successe in passato con il Pro Piacenza hanno funzionato».

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