Corriere dello Sport

Martina il volo continua «Inseguite i sogni»

La Trevisan alla grande nei quarti «Gioco con un’altra mentalità e la fiducia cresce a ogni partita»

- Di Alessandro Mastroluca

Quell’ultimo pallonetto non atterrava mai. Volava come un lungo arcobaleno tricolore, mentre tutt’intorno era solo vento e Francia. Martina Trevisan l’ha guardato e ha sperato, ha sorriso come ha fatto per tutto il secondo set, tutta gioia e tutta bellezza.

Ha aspettato che cadesse, come si aspetta il tram chiamato desiderio, prima di festeggiar­e il 6-4 6-4 contro l’olandese Kiki Bertens, numero 8 del mondo e semifinali­sta al Roland Garros nel 2016. E il suo primo quarto di finale in uno Slam, un traguardo che le consentirà di entrare per la prima volta tra le prime 100 del mondo.

«Non ho visto dove è caduta la palla - ha confessato in conferenza stampa - però ho visto l’espression­e un po’ triste di Kiki. Ho pensato: ok, è buona. E ho capito che avevo vinto». L’ultimo punto del match racchiude tutto l’orgoglio della 26enne fiorentina, farfalla in volo finalmente libera.

«Oggi ho giocato molto bene - ha aggiunto l’azzurra - sono sempre stata aggressiva. È stata questa, credo, la chiave del match. Ma l’aspetto davvero decisivo è la mia mentalità, sento sempre più fiducia partita dopo partita. Quando entro in campo, adesso ci vado per vincere».

Quella di Martina Trevisan è una cavalcata da romanzo. Nei primi tre turni ha eliminato Camila Giorgi, ha sconfitto la sedicenne Usa Cori Gauff, numero 51 del mondo, e la greca Maria Sakkari, numero 24 del ranking, salvando due match point. Ha fatto sembrare quasi ordinaria amministra­zione il successo in due set contro la top 10 olandese che aveva sconfitto fra crampi e polemiche Sara Errani.

DA LONTANO. Diventa così la decima giocatrice a raggiunger­e i quarti al Roland Garros dopo essere partita dalle qualificaz­ioni nell’era Open. E’ la sedicesima giocatrice italiana a spingersi fra le migliori otto in uno Slam nella storia del tennis.

La prima fu Maud Levi Rosenbaum, italiana per matrimonio con il barone Giorgio Levi, semifinali­sta agli US Championsh­ips del 1930, l’ultima prima della fiorentina Camila Giorgi a Wimbledon nel 2018. La fanno da padrone per quantità e qualità di piazzament­i le quattro alfiere dell’epoca d’oro del tennis femminile azzurro, che ne hanno disputati 24: Francesca Schiavone, la prima campioness­a Slam italiana al Roland Garros 2010, Flavia Pennetta e Roberta Vinci che hanno condiviso la prima storica finale tutta tricolore allo US Open 2015, e Sara Errani.

SFIDA SWIATEK. Nei quarti, incontrerà la polacca Iga Swiatek, considerat­a l’erede di Agnieszka Radwanska. Con il suo tennis fluido, completo e propositiv­o, ha dominato 6-1 6-2 la numero 2 del mondo Simona Halep: 1-1 il bilancio dei precedenti. Ma oggi Trevisan gioca su una nuvola, e con un messaggio per tutte le ragazze che come lei hanno affrontato o stanno ancora combattend­o con il demone dell’anoressia. «Concentrat­evi sui vostri sogni - ha detto in conferenza stampa - non mollate mai e non rinunciate agli obiettivi».

SONEGO. Ci ha provato anche Lorenzo Sonego, ma ha trovato di fronte un avversario che nulla ha concesso. L’argentino Diego Schwartzma­n, numero 14 fresco finalista agli Internazio­nali BNL d’Italia, non gli ha mai dato chances e ha chiuso 6-1 6-2 6-4. Sonego festeggia comunque il miglior Slam in carriera con la prospettiv­a di migliorare il best ranking e avvicinare ulteriorme­nte l’ingresso tra i primi 40 del mondo.

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ANSA Martina Trevisan (26) sfiderà nei quarti la polacca Swiatek
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