Alaphilippe fa festa e Roglic gliela rovina
Crede di aver vinto ma non è così E poi la giuria lo arretra da 2º a 5º
La maledizione della maglia iridata colpisce anche Julian Alaphilippe. Soltanto scomodando una delle leggende più famose del ciclismo si può provare a spiegare gli ultimi, pazzi metri della Liegi-Bastogne-Liegi del neo campione del mondo che sognava di trionfare subito con la nuova casacca e che, invece, ha dovuto assistere giù dal podio alla celebrazione di un caparbio e sorprendente Primoz Roglic.
La giornata non era cominciata nel migliore dei modi per Alaphilippe, che era stato prima costretto a mettere piede a terra per una caduta di gruppo (in cui rimaneva coinvolto anche l’italiano Caruso, ritiratosi per un fastidio al polso) e poi a cambiare la nuova bici, arcobaleno per celebrare la recente impresa di Imola, e a farsi sistemare lo scarpino destro.
Eppure, nonostante i vari inconvenienti, era stato proprio l’asso francese della Deceuninck-Quick Step ad accendere la miccia sull’ultimo strappo, la Côte de la Roche-aux-Faucon, scattando come un falco. Rispetto al Mondiale però, riescono a tenere le sue ruote March Hirschi, vincitore della Freccia Vallone di mercoledì scorso e i due sloveni mattatori del Tour de France: Tadej Pogacar e Primoz Roglic.
VOLATA FOLLE. Il discorso per il successo sembra chiuso a questi quattro, nonostante le tirate di Mathieu Van der Poel nel primo gruppetto degli inseguitori. Dal drappello però si sgancia un altro sloveno, Matej Mohoric, che rientra sui quattro al comando e tira dritto ai -300 metri, facendo partire la volata. Alaphilippe si lancia alla sua ruota e parte con veemenza, pure troppa visto poi lo scarto verso sinistra che ostacola sia Hirschi sia Pogacar e che gli costerà la squalifica.
Ma lui ancora non lo sa, tira dritto e alza le braccia al cielo, mostrando i colori dell’arcobaleno ai quattro venti per la foto a lungo sognata. Peccato però che lo faccia con largo anticipo e che, alla sua destra, si infili Roglic, scaltro a crederci fino all’ultimo centimetro e a trovare il colpo di reni vincente. Lo sloveno della Jumbo Visma ha così legittimato quella vittoria che gli sarebbe stata comunque assegnata in pochi istanti dalla giuria e, due settimane dopo aver visto sfumare il Tour per mano del connazionale Pogacar, si è consolato conquistando la prima Monumento della sua carriera, partendo dalla più antica: la ruota ha girato.
Ordined’arrivo:1.Roglic(Slo)6h32’02”;
2. Hirschi (Svi) st; 3. Pogacar (Slo); 4. Mohoric (Slo); 5. Alaphilippe (Fra, declassato dal 2º p.); 6. Van der Poel (Ola) a 14”; 7. Woods (Can); 8. Benoot (Bel);
9. Barguil (Fra); 10. Kwiatkowski; 31. DE MARCHI a 58”.