LA LEGA: NORME CHIARE
«Si deve applicare il protocollo Figc, come hanno fatto già altre» Anche la federazione irritata dal caos. E si riparlerà di playoff
In Lega c'è un'irritazione palpabile per il comportamento avuto dal presidente De Laurentiis e dal suo club in questa vicenda che è culminata con il mancato svolgimento della sfida di ieri sera allo Juventus Stadium. Domani il Giudice Sportivo si pronuncerà ed è probabile che, oltre alla sconfitta a tavolino (30), il Napoli avrà anche un punto di penalizzazione in classifica. Si tratta di punizioni previste nell'articolo 10, punti 1 e 4, del codice di giustizia sportiva. In via Rosellini sanno che il ricorso della società partenopea non tarderà ad arrivare e che magari sconfinerà in un tribunale ordinario, ma tutto è pronto per difendere la decisione che il giudice Mastrandrea prenderà. Qualunque essa sia. Il presidente Dal Pino e i suoi collaboratori sono convinti di aver agito sempre mettendo al primo posto la salute, di aver rispettato le regole e applicato alla lettera il protocollo "validato" dal Cts e dal ministero della salute. Concetti ribaditi in un comunicato diffuso ieri intorno alle 16.
COLPA DEL NAPOLI. «La nota della Asl campana - sostiene la Lega si è limitata a notificare il provvedimento ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti di Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il Cts e integrato dalla circolare del ministero della Salute lo scorso 18 giugno. Tale norma di ordinamento statale a carattere speciale, applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al Covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi (ieri, ndr) all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie. Il Consiglio di Lega ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni. Queste, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono neppure provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita». La Lega fa riferimento al divieto di una Regione di svolgere incontri calcistici.
È chiaro che Dal Pino e i suoi si chiedano perché al Napoli non è stato consentito dall'Asl di recarsi a Torino, mentre il Genoa è partito per Napoli (una settimana fa) e il Milan è volato a Crotone. Ieri l'Asl partenopea ha esplicitato in maniera inequivocabile il divieto di recarsi allo Stadium, ma, sottolineano in via Rosellini, la comunicazione di sabato era come quella che viene inviata a tutti i cittadini che contraggano la malattia. A quel punto il Napoli avrebbe dovuto seguire il protocollo e andare a Torino senza l'infortunato Insigne e i positivi Zielinski ed Elmas, cosa che invece non ha fatto.
FIGC, GENOA E QUARANTENA. Neppure la Figc è contenta di questo putiferio, considerato un grave danno per l'immagine del calcio italiano, una vicenda che all'estero trasmette la sensazione di una scarsa capacità di organizzazione. Gravina ieri è stato in costante contatto con i suoi collaboratori e con Dal Pino. Ha capito che la quarantena "soft" che aveva permesso la ripartenza non regge di fronte all'impennata dei contagi e sa che nelle prossime 2 settimane andrà trovata una soluzione modificando le regole. Anche perché, dopo il caso Genoa, è consapevole che altre Asl potrebbero adottare un provvedimento analogo a quello dell'Asl napoletana. Sarebbe la fine della Serie A.
PLAY OFF E NUOVO FORMAT. Gravina da tempo è a favore dei play off e sono ancora validi i poteri che il governo gli ha conferito riguardo a un cambiamento del format, anche a campionato in corso. La Serie A, che ai play off era contraria, li sta iniziando a rivalutare perché ha capito che, andando di questo passo, i 380 match necessari per completare il torneo non saranno mai giocati entro la fine di maggio. Ecco perché nell'assemblea di venerdì o in quella successiva, i club si confronteranno per individuare una formula dei play off da sottoporre alla Figc.