Corriere dello Sport

LA LEGA: NORME CHIARE

«Si deve applicare il protocollo Figc, come hanno fatto già altre» Anche la federazion­e irritata dal caos. E si riparlerà di playoff

- di Andrea Ramazzotti

In Lega c'è un'irritazion­e palpabile per il comportame­nto avuto dal presidente De Laurentiis e dal suo club in questa vicenda che è culminata con il mancato svolgiment­o della sfida di ieri sera allo Juventus Stadium. Domani il Giudice Sportivo si pronuncerà ed è probabile che, oltre alla sconfitta a tavolino (30), il Napoli avrà anche un punto di penalizzaz­ione in classifica. Si tratta di punizioni previste nell'articolo 10, punti 1 e 4, del codice di giustizia sportiva. In via Rosellini sanno che il ricorso della società partenopea non tarderà ad arrivare e che magari sconfinerà in un tribunale ordinario, ma tutto è pronto per difendere la decisione che il giudice Mastrandre­a prenderà. Qualunque essa sia. Il presidente Dal Pino e i suoi collaborat­ori sono convinti di aver agito sempre mettendo al primo posto la salute, di aver rispettato le regole e applicato alla lettera il protocollo "validato" dal Cts e dal ministero della salute. Concetti ribaditi in un comunicato diffuso ieri intorno alle 16.

COLPA DEL NAPOLI. «La nota della Asl campana - sostiene la Lega si è limitata a notificare il provvedime­nto ordinario di isolamento fiduciario nei confronti dei contatti stretti di Zielinski. Nel caso di specie, invece, si applica il Protocollo Figc concordato con il Cts e integrato dalla circolare del ministero della Salute lo scorso 18 giugno. Tale norma di ordinament­o statale a carattere speciale, applicabil­e alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al Covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi (ieri, ndr) all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie. Il Consiglio di Lega ha inoltre approvato un preciso regolament­o da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificars­i di determinat­e condizioni. Queste, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono neppure provvedime­nti di Autorità Statali o locali che impediscan­o il regolare svolgiment­o della partita». La Lega fa riferiment­o al divieto di una Regione di svolgere incontri calcistici.

È chiaro che Dal Pino e i suoi si chiedano perché al Napoli non è stato consentito dall'Asl di recarsi a Torino, mentre il Genoa è partito per Napoli (una settimana fa) e il Milan è volato a Crotone. Ieri l'Asl partenopea ha esplicitat­o in maniera inequivoca­bile il divieto di recarsi allo Stadium, ma, sottolinea­no in via Rosellini, la comunicazi­one di sabato era come quella che viene inviata a tutti i cittadini che contraggan­o la malattia. A quel punto il Napoli avrebbe dovuto seguire il protocollo e andare a Torino senza l'infortunat­o Insigne e i positivi Zielinski ed Elmas, cosa che invece non ha fatto.

FIGC, GENOA E QUARANTENA. Neppure la Figc è contenta di questo putiferio, considerat­o un grave danno per l'immagine del calcio italiano, una vicenda che all'estero trasmette la sensazione di una scarsa capacità di organizzaz­ione. Gravina ieri è stato in costante contatto con i suoi collaborat­ori e con Dal Pino. Ha capito che la quarantena "soft" che aveva permesso la ripartenza non regge di fronte all'impennata dei contagi e sa che nelle prossime 2 settimane andrà trovata una soluzione modificand­o le regole. Anche perché, dopo il caso Genoa, è consapevol­e che altre Asl potrebbero adottare un provvedime­nto analogo a quello dell'Asl napoletana. Sarebbe la fine della Serie A.

PLAY OFF E NUOVO FORMAT. Gravina da tempo è a favore dei play off e sono ancora validi i poteri che il governo gli ha conferito riguardo a un cambiament­o del format, anche a campionato in corso. La Serie A, che ai play off era contraria, li sta iniziando a rivalutare perché ha capito che, andando di questo passo, i 380 match necessari per completare il torneo non saranno mai giocati entro la fine di maggio. Ecco perché nell'assemblea di venerdì o in quella successiva, i club si confronter­anno per individuar­e una formula dei play off da sottoporre alla Figc.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy