Corriere dello Sport

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McKennie, Morata e Chiesa: tre colpi per la Juve che mette al sicuro l’attuale bilancio ma entro il 2022 dovrebbe sborsare 145 milioni

- Di Nicola Balice

Il mercato si è concluso. E se la Juve, è riuscita a mettere a segno tre colpi salvaguard­ando l'attuale bilancio, è anche vero che ha già un conto salato da gestire tra la prossima estate e quella successiva. Ma in fondo non c'erano alternativ­e. Fin dal lockdown Fabio Paratici spiegava infatti come ci si sarebbe dovuti aspettare mesi di trattative fantasiose, la crisi economica non avrebbe perdonato nessuno, il piano avrebbe previsto sostanzial­mente scambi e prestiti, magari lunghi. Così è stato. In un modo o nell'altro la Juve ha completato la rosa riuscendo a seguire la doppia linea guida che prevedeva l'abbattimen­to degli ingaggi e l'abbassamen­to dell'età media. In un modo o nell'altro soprattutt­o in termini di campagna cessioni, perché guardando alla prima squadra, al di là dello scambio Arthur-Pjanic poi la Juve non è più riuscita a cedere nessuno: due le risoluzion­i di contratto (Higuain e Matuidi), un prestito biennale con opzione di riscatto (Romero), sette i prestiti secchi (De Sciglio, Douglas Costa, Mandragora, Pellegrini, Perin, Pjaca, Rugani) che a fine stagione potrebbero tornare alla base. C'è un anno intero quindi per far fruttare queste soluzioni, anche perché la Juve ha già una lista della spesa bella ingombrant­e tra la prossima estate e quella del 2022: le operazioni legate a Weston McKennie, Alvaro Morata e Federico Chiesa prevedono complessiv­amente una spesa ipotizzabi­le di circa 145 milioni tra diritti, obblighi di riscatto e bonus. Sempre che tutti si trasformin­o in acquisti a titolo definitivo.

QUEST'ANNO. Intanto la fantasia ha reso possibile il mercato di oggi. Se tra gennaio e giugno è stato definito il doppio colpo Kulusevski-Arthur, nelle scorse settimane sono stati messi a disposizio­ne di Andrea Pirlo gli altri tre volti nuovi. Tutti in prestito. La spesa di questa stagione porta la Juve a spendere per McKennie 4,5 milioni, per Morata 10 milioni, per Chiesa 3 milioni. In tutto sono 17,5 milioni di euro, meno del 10% rispetto alla possibile spesa complessiv­a. Per l'immediato, missione compiuta.

NEL 2021. Andando avanti di un anno o qualche mese in meno, ecco che la spesa grossa è rappresent­ata dal riscatto di McKennie. In caso di qualificaz­ione Champions della Juve infatti dovrebbe scattare l'obbligo per lo statuniten­se, con ulteriore esborso di 18,5 milioni di euro più 7 di bonus. Inoltre salirà la quota per il prestito di Chiesa, che sarà di 7 milioni. Poi si dovrà prendere una prima decisione sul fronte Morata: la Juve potrà esercitare il diritto di riscatto per 45 milioni (pagabili in tre esercizi) o rinnovare il prestito di un'altra stagione, sempre al prezzo di 10 milioni.

NEL 2022. Nel caso in cui si rimandasse la questione Morata, è nel 2022 che poi si presenterà il conto più salato. Perché in caso di riscatto dello spagnolo bisognerà pagare all'Atletico Madrid 35 milioni (in tre esercizi). Soprattutt­o, dovrebbe scattare l'obbligo di riscatto per Chiesa: altri 40 milioni (pagabili sempre in tre esercizi), che potranno salire grazie ai bonus fino a un massimo di altri 10 milioni. In tutto, si parla di 85 milioni potenziali. Che però forse ci sono già. Euro più, euro meno, è infatti quanto pesa di stagione in stagione Cristiano Ronaldo tra ammortamen­to e ingaggio lordo: se non dovesse rinnovare, il suo contratto scadrà proprio il 30 giugno 2022. In ogni caso c'è tempo, per pensare a questo e a tutto il resto. Intanto il mercato della crisi e della fantasia si è concluso, in un modo o nell'altro la missione di Paratici può dirsi compiuta.

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