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McKennie, Morata e Chiesa: tre colpi per la Juve che mette al sicuro l’attuale bilancio ma entro il 2022 dovrebbe sborsare 145 milioni
Il mercato si è concluso. E se la Juve, è riuscita a mettere a segno tre colpi salvaguardando l'attuale bilancio, è anche vero che ha già un conto salato da gestire tra la prossima estate e quella successiva. Ma in fondo non c'erano alternative. Fin dal lockdown Fabio Paratici spiegava infatti come ci si sarebbe dovuti aspettare mesi di trattative fantasiose, la crisi economica non avrebbe perdonato nessuno, il piano avrebbe previsto sostanzialmente scambi e prestiti, magari lunghi. Così è stato. In un modo o nell'altro la Juve ha completato la rosa riuscendo a seguire la doppia linea guida che prevedeva l'abbattimento degli ingaggi e l'abbassamento dell'età media. In un modo o nell'altro soprattutto in termini di campagna cessioni, perché guardando alla prima squadra, al di là dello scambio Arthur-Pjanic poi la Juve non è più riuscita a cedere nessuno: due le risoluzioni di contratto (Higuain e Matuidi), un prestito biennale con opzione di riscatto (Romero), sette i prestiti secchi (De Sciglio, Douglas Costa, Mandragora, Pellegrini, Perin, Pjaca, Rugani) che a fine stagione potrebbero tornare alla base. C'è un anno intero quindi per far fruttare queste soluzioni, anche perché la Juve ha già una lista della spesa bella ingombrante tra la prossima estate e quella del 2022: le operazioni legate a Weston McKennie, Alvaro Morata e Federico Chiesa prevedono complessivamente una spesa ipotizzabile di circa 145 milioni tra diritti, obblighi di riscatto e bonus. Sempre che tutti si trasformino in acquisti a titolo definitivo.
QUEST'ANNO. Intanto la fantasia ha reso possibile il mercato di oggi. Se tra gennaio e giugno è stato definito il doppio colpo Kulusevski-Arthur, nelle scorse settimane sono stati messi a disposizione di Andrea Pirlo gli altri tre volti nuovi. Tutti in prestito. La spesa di questa stagione porta la Juve a spendere per McKennie 4,5 milioni, per Morata 10 milioni, per Chiesa 3 milioni. In tutto sono 17,5 milioni di euro, meno del 10% rispetto alla possibile spesa complessiva. Per l'immediato, missione compiuta.
NEL 2021. Andando avanti di un anno o qualche mese in meno, ecco che la spesa grossa è rappresentata dal riscatto di McKennie. In caso di qualificazione Champions della Juve infatti dovrebbe scattare l'obbligo per lo statunitense, con ulteriore esborso di 18,5 milioni di euro più 7 di bonus. Inoltre salirà la quota per il prestito di Chiesa, che sarà di 7 milioni. Poi si dovrà prendere una prima decisione sul fronte Morata: la Juve potrà esercitare il diritto di riscatto per 45 milioni (pagabili in tre esercizi) o rinnovare il prestito di un'altra stagione, sempre al prezzo di 10 milioni.
NEL 2022. Nel caso in cui si rimandasse la questione Morata, è nel 2022 che poi si presenterà il conto più salato. Perché in caso di riscatto dello spagnolo bisognerà pagare all'Atletico Madrid 35 milioni (in tre esercizi). Soprattutto, dovrebbe scattare l'obbligo di riscatto per Chiesa: altri 40 milioni (pagabili sempre in tre esercizi), che potranno salire grazie ai bonus fino a un massimo di altri 10 milioni. In tutto, si parla di 85 milioni potenziali. Che però forse ci sono già. Euro più, euro meno, è infatti quanto pesa di stagione in stagione Cristiano Ronaldo tra ammortamento e ingaggio lordo: se non dovesse rinnovare, il suo contratto scadrà proprio il 30 giugno 2022. In ogni caso c'è tempo, per pensare a questo e a tutto il resto. Intanto il mercato della crisi e della fantasia si è concluso, in un modo o nell'altro la missione di Paratici può dirsi compiuta.