Corriere dello Sport

Attenta Trevisan la piccola Iga ha una testa di ferro

La Swiatek lavora da due anni con una psicologa dello sport «La solidità mentale è decisiva»

- Di Alessandro Mastroluca

Nel grigio di una Parigi cupa e silenziosa, fiorisce Martina Trevisan. Il Roland Garros freddo, che procede sotto la pioggia, è un torneo adatto a chi resiste. È il Roland Garros della motivazion­e, la stessa che ci vuole per spingere colpo dopo colpo le palline sempre più pesanti. È il Roland Garros della 26enne fiorentina, protagonis­ta della più bella favola tennistica del 2020. Non aveva mai vinto una partita in uno Slam prima d’ora, ha cancellato quattro anni abbondanti di buio, è uscita da una crisi personale e ripreso il filo di una storia sportiva di successo. «Non rinunciate a nulla di quello che vi piace, non smettete di credere ai vostri sogni», ha detto in conferenza stampa, dopo aver battuto negli ottavi la possente olandese Kiki Bertens, numero 8 del mondo. La vittoria le consentirà di salire per la prima volta fra le prime 100 del mondo. E l’ha fatta entrare fra le migliori otto di un Roland Garros impossibil­e da prevedere, ormai senza favorite, in cui tutte hanno una chance e motivi per sognare.

SFIDA SWIATEK. Nella partita finora più importante della sua carriera sfiderà la teenager polacca

Iga Swiatek, che ha spazzato via la numero 2 del mondo, la rumena Simona Halep. Un anno fa, sempre negli ottavi e sempre a Parigi, Swiatek aveva vinto un game contro la stessa avversaria. Stavolta è finita in tutt’altro modo. La polacca ha vinto 6-1 6-2. Halep, che non perdeva da 17 partite di fila, nulla ha potuto per fermarla. «Ho fatto tutto quello che mi aveva detto di fare il mio coach dal punto di vista tattico. È stato un match perfetto», ha spiegato Iga dopo il match. Grazie al suo primo successo su una Top 10, è diventata la terza polacca nei quarti del Roland Garros dopo Agnieszka Radwanska (2013), ex numero 2 Wta, e Jadwiga Jedrzejows­ka, che raggiunse la finale nel lontano 1939.

CHI È IGA. La giovane Swiatek adora giocare sulla terra battuta. È cresciuta su questa superficie, ha spiegato e ha sempre visto il Roland Garros come una grande opportunit­à. Considerat­o che alla prima partecipaz­ione ha raggiunto gli ottavi e alla seconda è almeno nei quarti, tutti i torti non li aveva. Eppure, il suo principale successo negli anni da junior l’ha colto a Wimbledon nel 2018.

Da sempre molto competitiv­a, a 15 anni ha vinto il primo torneo profession­istico a cui ha preso parte, lavora da un paio di stagioni con Daria Abramowicz, un passato da velista e un presente da psicologa dello sport. «Mi ha reso più intelligen­te», ha spiegato Swiatek, giocatrice minuta che non può contare sulla potenza ma fa leva sull’anticipo, la completezz­a tecnica, la fluidità dei gesti e l’intelligen­za tattica. «Oggi la solidità mentale fa la differenza. Tutte possono giocare ad alto livello, le migliori sono le giocatrici che sanno come gestire la pressione» ha detto.

Nella sua vita non c’è solo il tennis. Nei primi due mesi del lockdown, infatti, non si è allenata perché voleva realizzare un altro dei suoi obiettivi: finire il liceo. «Ho studiato tutti i giorni, tutte le notti e ho preso il diploma» ha raccontato. Per ora l’ha messo da parte. Si è data due anni per vedere dove la porterà la dedizione a tempo pieno al tennis. Gli studi universita­ri, per come sta andando, potranno aspettare ancora.

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ANSA La fiorentina Martina Trevisan, 26 anni, e (nel tondo) Iga Swiatek, 19
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