Corriere dello Sport

A Perugia sta splendendo il Solé. «Voglio il tricolore»

«Poter andare alla Sir Safety era un’occasione da cogliere al volo Qui si gioca con e contro i migliori»

- Di Carlo Lisi

Nel corso dell’estate la separazion­e dall’argentino De Cecco (passato a guidare i rivali di Civitanova) qualche sussulto nei cuori dei Sirmaniaci perugini l’ha portato, mentre l’arrivo del suo connaziona­le Sebastian Solé è stato accolto con moderata soddisfazi­one, anche perché è arrivato a sostituire nel pacchetto dei centrali Podrascani­n, altro beniamino della tifoseria umbra.

Al 29enne di Rosario sono bastate cinque partite per prendersi la ribalta e lo ha fatto con le sue qualità migliori: gli attacchi repentini (con Travica sembra che giochino assieme da sempre, l’intesa è arrivata naturale) e soprattutt­o con la sua maestria a muro, fondamenta­le di cui è uno dei migliori interpreti in assoluto a livello internazio­nale.

La Sir Safety con il ragazzone argentino dal sorriso sincero ha vinto subito la SuperCoppa e dopo due giornate è l’unica delle 4 big ancora a punteggio pieno, mentre Modena e Trento sono già cadute tra le mura amiche. La stessa Civitanova ha lasciato per strada un punto ospitando la truppa sbarazzina di Marco Bonitta.

OPPORTUNIT­A’. «Sono contentiss­imo di essere arrivato a Perugia, non ho avuto il minimo dubbio appena si è prospettat­a questa opportunit­à. La trattativa in realtà è stata veloce, ho sempre avuto l’ambizione di puntare in alto e la voglia di tornare a lottare per il campionato. Quindi cercavo un’occasione come Perugia, squadra che da tanti anni è al vertice. Perciò l’ho colta al volo, sono orgoglioso e spero di giocarmela nella miglior maniera possibile».

Queste le parole di Solé appena arrivato alla corte di Vital Heynen. Poi a parlare ci ha pensato il campo, che lo ha visto protagonis­ta nella doppia sfida con Modena nelle semifinali di SuperCoppa, e anche nella finale contro Civitanova e nelle prime due gare di campionato: ovvero nel palaBarton contro Vibo Valentia e domenica nel difficile campo di Piacenza, dove le sue “manone” hanno messo a segno cinque muri vincenti.

Solé ormai in SuperLega è di casa (quella appena iniziata è la sua settima stagione nel nostro massimo campionato) e l’Italia è il Paese dove lui e la sua famiglia vogliono vivere ancora a lungo: «Abbiamo sempre voluto vivere qui, perché in Italia stiamo bene. Poi questo è il campionato più bello, qui si gioca con e contro i migliori, ogni anno tante squadre vogliono essere protagonis­te. Giocare qui è l’ambizione di ogni pallavolis­ta, e ovviamente anche la mia: poterlo fare a Perugia per lottare per vincere il titolo è una grande cosa”.

Solé in Italia è arrivato una prima volta nel 2013 per vestire la maglia di Trento. Quattro stagioni importanti per la sua crescita tecnica e tattica insieme a tanti campioni. Con l’Itas nella primavera del 2015 ha vinto il suo primo e per ora unico scudetto. Nel 2017 la scelta di provare una esperienza in Brasile nel Funvic Taubatè, dove ora gioca Bruno Rezende che nei giorni scorsi è risultato positivo al covid-19. Ma dodici mesi dopo c’è stato l’immediato ritorno nella Penisola, a Verona ultima tappa prima di Perugia.

L’intesa con Travica è stata naturale

E la sua famiglia è stregata dall’Italia

CHAMPIONS DONNE - 2° turno preliminar­e: SCANDICCI-Yuzhny (Rus) (oggi e domani a Scandicci, ore 18)

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GALBIATI Un attacco del centrale argentino Sebastian Solè, 29 anni
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