Più di 20 mila siriani verso la libertà
Le autorità curdo-siriane hanno annunciato di esser pronte a liberare fino a 25mila civili siriani, da circa due anni ammassati al confine con l’Iraq nel famigerato campo di al Hol assieme a sfollati di varie nazionalità provenienti dalle regioni in passato controllate dall’Isis. Tra gli oltre 20mila civili siriani che potranno lasciare al Hol ci sono numerosi donne e bambini, mogli e figli di jihadisti uccisi o in prigione. Da anni, le autorità curdo-siriane chiedono che i loro alleati occidentali della Coalizione anti-Isis si prendano in carico delle circa 60mila persone ammassate ad al Hol, uno spazio creato dopo la guerra del Golfo del 1991 per ospitare al massimo 10mila sfollati. Secondo stime dell’Onu, nel campo rimangono circa 25mila siriani, 30mila iracheni e 10mila di altre nazionalità, tra cui occidentali, russi, asiatici. In condizioni igienico-sanitarie estremamente precarie e in un contesto di forte tensione sociale (foto). In questa stessa zona, continuano a operare in clandestinità cellule dell’Isis, sconfitto formalmente nella primavera 2019, ma finora mai annientato come forza insurrezionale e molto radicato nel territorio. Dal giugno 2019 a oggi, solo 4mila siriani sono stati rilasciati, a scaglioni. I civili provenienti dalle regioni siriane di Raqqa e Dayr az Zor, in parte sotto controllo curdo, saranno i primi a poter tornare a casa. Gli oltre 30mila iracheni non vogliono tornare per paura di essere condannati a morte.