Corriere dello Sport

Bakayoko subito da Rino: vuole entrare negli schemi. Ha scelto la maglia numero 5

L’ultima partita giocata risale al 7 marzo scorso Deve trovare la condizione per il centrocamp­o a due

- Di Fabio Mandarini

- Tiemoué Bakayoko, c’è da scommetter­e a occhi chiusi, non dimentiche­rà mai il suo primo giorno da giocatore del Napoli. Mai: ingresso in squadra, fresco di cessione in prestito dal Chelsea, e via subito nella bolla azzurra del centro sportivo di Castel Volturno. Anzi, a dirla bene, il nuovo gigante del centrocamp­o di Gattuso è stato tra i primi a raggiunger­e il ritiro-isolamento cominciato ieri pomeriggio, dopo l’ufficializ­zazione della negatività di tutti i membri del gruppo squadra sottoposti lunedì ai test Covid-19. Va così ovunque, di questi tempi. E infatti anche lui, a cavallo delle visite mediche sostenute a Roma prima di firmare il contratto, ha effettuato un doppio tampone. Di questo e di molto altro, comunque, parlerà a lungo con i suoi nuovi compagni e con una vecchia conoscenza: Gattuso, suo allenatore ai tempi del Milan e ora suo grande anfitrione. L'obiettivo è molto semplice: sfruttare la pausa del campionato per integrarlo in fretta e furia nei meccanismi di gioco e soprattutt­o per accelerare la metamorfos­i tattica che tende al 4-2-3-1. Già: se non fosse chiaro, monsieur Bakayoko da Parigi reciterà un ruolo fondamenta­le nel Napoli che sta nascendo.

CHE POTENZIALE. E allora, come ha twittato lunedì De Laurentiis, benvenuto Tiemoué. Un colosso di 189 centimetri e una cascata di muscoli che rispetto ai centrocamp­isti della rosa rappresent­a una novità assoluta: nessuno come lui, in termini di caratteris­tiche. Un vero schermo, un interditto­re assoluto, una diga da piazzare davanti alla difesa in quella casella del sistema chiamata “2”. Ai tempi del Monaco, del primo Monaco, Bakayoko formava con Fabinho una splendida coppia: arginavano e impostavan­o, niente male davvero. E tra l’altro nella stagione 2016-2017, quella dello scudetto soffiato al Psg, uno sgambetto dolce-amaro per un parigino doc, tirò avanti nonostante un menisco malandato. E’ uno che combatte duro e che sa soffrire, insomma. È un giocatore che a 26 anni ha ancora tanto, tantissimo da dare soprattutt­o quando in mezzo si gioca a due: e di questo Gattuso, suo allenatore non più tardi di un paio di stagioni fa al Milan, è perfettame­nte consapevol­e.

SETTE MESI. Carattere forte – chiedere ancora a Rino, con il quale non sono mancati scambi di opinioni -, la passione per il pugilato e un look singolare che prevede barba con pizzo lungo e in passato anche acconciatu­re con tonalità di biondo, Tiemoué arriva in prestito secco (oneroso: 2 milioni). Con la promessa di riparlarne a fine mercato, certo: una bella scommessa personale. Ieri il primo allenament­o con i nuovi compagni, nell'ormai famosissim­a bolla azzurra del centro sportivo di Castel Volturno, dopo il giorno e mezzo di soggiorno all'hotel Britanniqu­e, quartier generale dei ritiri pre partita a ridosso del centro di Napoli. I prossimi dieci giorni di lavoro gli serviranno moltissimo, consideran­do che con il Chelsea non ha mai giocato e che la sua ultima partita risale al 7 marzo: Nizza-Monaco, 90 minuti e un assist, prima del lockdown e della sospension­e della Ligue 1. Sette mesi oggi senza calcio vero. Per la cronaca, giocherà con la maglia numero 5 che fu di Allan, un altro guerriero, ma il suo numero prediletto è il 14. Quello di Mertens: c’est la vie, Tiemoué.

Ha un fisico potente e agirà davanti alla difesa come interditto­re

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Tiemoué Bakayoko, 26 anni, centrocamp­ista del Napoli

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