Corriere dello Sport

Caputo sogna e debutta «Dormo bene e segno»

Nel blocco Sassuolo voluto da Mancio, spicca l’attaccante «Mi godo ogni momento azzurro, giocherò le mie carte. Immobile-Belotti? Nessun dualismo: uno è Scarpa d’Oro, l’altro uno degli attaccanti più forti»

- Di Andrea Santoni

Questa, come molte altre cose, il cavalier Squinzi avrebbe meritato di vederla, se non se ne fosse andato il 2 ottobre di un anno fa. Diciamo che oltre al rotondo 4-1 al Crotone del giorno dopo il primo anniversar­io, firmato da Berardi, doppio Caputo e Locatelli, arriva adesso la Nazionale con il blocco Sassuolo, costituito esattament­e dai tre moschettie­ri neroverdi appena citati. Il nuovo Ciccio nazionale per altro, già tre gol in questo campionato (dopo i 21 messi a segno durante la passata, anomala stagione), è al debutto, 26° esordiente dell’era Mancini, subito dopo Locatelli. Vero che l’avversario non è dei più prestigios­i, la Moldova, 175ª nel ranking Fifa, e che si tratta di un’amichevole con un’Italia semisperim­entale, ma il ct guarda a questa partita come a un test importante di crescita del gruppo, oltre che essere un appuntamen­to da non sbagliare, per perdere quanto guadagnato proprio nella classifica mondiale delle nazionali (Italia ora 12ª). «Ciccio è con noi perché intanto porta la birra...(riferiment­o alla birra Pagnotta, prodotta dal calciatore, ndi) ma soprattutt­o perché fa gol, li ha sempre fatti. E’ un ragazzo per bene, che si merita di essere qui» ha spiegato Mancini. Per parte sua, Caputo, come già un mese fa, sta affrontand­o questa esperienza, con un sorriso empatico: «Io per ora dormo la notte. E sogno di far gol, se giocherò. Mi godo ogni momento azzurro. Se posso essere io quello capace di approfitta­re del dualismo Immobile-Belotti? Nessun dualismo: uno è Scarpa d’Oro, il Gallo è uno degli attaccanti più forti. Ma non sono qui per stare a guardar loro. Voglio giocare le mie carte».

LAZZARI BIS. Lo potrà fare dal primo minuto, Caputo, in un’Italia che Mancini affiderà agli azzurri fin qui meno impiegati: «Ma non avremo difficoltà, visto che siamo insieme da oltre due anni» ha assicurato il ct. «Piuttosto ci aspetta una partita complicata, come quella con la Bosnia. Loro saranno chiusi, non ci saranno spazi». Per cercare di allargare la Moldova, il ct si affiderà sulle fasce a Berardi e El Shaarawy, atteso dalla fascia di capitano, giusto premio dopo due tribune consecutiv­e lo scorso settembre, e a Lazzari e Biraghi, in spinta da dietro. In particolar­e sarà interessan­te ritrovare l’esterno laziale, accantonat­o da Mancini dopo la sfortunata trasferta in Portogallo (Nations League 2018), ultima sconfitta della sua Italia. La verità è che Lazzari soffrì come tutti in quella occasione, schierato per altro in una posizione a lui non congeniale. Ma il suo ottimo rendimento nella Lazio ha convinto Mancini a riportarlo nel gruppo, pur schierando nuovamente come esterno basso nella difesa a 4, lui che abitualmen­te agisce esterno nel 3-5-2 di Simone Inzaghi.

Per il resto, il ct (che sfrutterà i 6 cambi) potrà valutare la coppia centrale Mancini-Acerbi (in assenza di Bonucci-Chiellini), Cristante in qualità di play, in coppia con lo scatenato Locatelli, tra i migliori un mese fa ad Amsterdam da debuttante, Bonaventur­a da interno sinistro, ora accasato alla Fiorentina, dopo essere stato chiamato da

svincolato.

Rientra Lazzari dopo la sfortunata gara in Portogallo, Mancini sfrutterà i 6 cambi

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CREDIT Francesco Caputo, 33 anni, verso l’esordio in maglia azzurra stasera
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GETTY Sirigu, 33 anni, portiere del Torino e della Nazionale azzurra, 24 presenze con l’Italia

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