AMORE CAPOVOLTO Da figlio prediletto a traditore la prima volta da ex al Franchi
Tutto l’affetto e la stima di Firenze trasformati in risentimento e rabbia per il sì ai bianconeri STASERA IN AZZURRO COME UN AVVERSARIO
Quando si dice il caso, perché davvero non esiste sceneggiatura più completa e insindacabile di quella che la vita “organizza” naturalmente: Federico Chiesa affronterà già stasera la prima partita da ex della Fiorentina (smessa di seguire sui social), ad appena 48 ore dal suo chiacchierato trasferimento alla Juventus, proprio a Firenze con la maglia della Nazionale. Giocherà o non giocherà, cambia poco. Si presenterà al Franchi comunque da figlio prediletto a figlio rinnegato ed è vero che le condizioni particolari causa Covid-19 riducono notevolmente gli effetti dell’impatto ambientale dentro al Franchi, ma insomma la condizione che aspetta Chiesa è questa, completamente capovolta rispetto a quella che è stata negli ultimi quattro anni.
SENTIMENTI ROVESCIATI. Da venerdì scorso per la partita con la Sampdoria (e il palo colpito a dieci secondi dal fischio finale deve per forza far parte di questa sceneggiatura naturale) ad oggi per la sfida con la Moldova: cinque giorni che sembrano cinquecento per tutto quello che c’è dentro. A Firenze aveva affetto, forse amore proprio per il percorso fatto con la maglia della Fiorentina da bambino fino a diventare grande e immaginato nuovo simbolo, da Firenze adesso riceverà risentimento, disistima. Gli applausi trasformati in fischi, gli elogi in male parole. Se lo immaginava probabilmente che sarebbe andata così, adesso lo sa con sicurezza da lunedì pomeriggio. Uscendo dalla clinica dove si era recato per sottoporsi alle visite mediche per conto della Juventus - su “permesso” della Nazionale e con abbigliamento sportivo dell’Italia - come ultimo atto prima della ratifica del trasferimento, ha trovato ad aspettarlo alcuni tifosi che gli hanno gridato la loro rabbia prima di “sparire” nel van e far ritorno nel ritiro azzurro di Coverciano. La rabbia per l’affronto imperdonabile ad un cuore viola: lasciare la Fiorentina e scegliere la Juventus.
SOLCO INCOLMABILE. E’ già successo, nel passato lontano e in quello recente, in casi noti se non addirittura famosi tanto da fare storia portandosi dietro racconti diversi e ognuno particolare. Cambiano le epoche e i modi, ma quello che non cambia e il sentimento che muove Firenze. Una fibrillazione immediata che, ad esempio, nella vicenda che riguarda Federico Chiesa ha prodotto uno striscione esplicativo del sentimento stesso, appeso nella notte tra lunedì e martedì alla cancellata esterna dello stadio Franchi sul lato della tribuna. “Tradire chi ti ha cresciuto e protetto, la più grande mancanza di rispetto. Firenze non è più casa tua”. Firmato: UnoNoveDueSei, ovvero il gruppo di riferimento della Curva Fiesole che non manca mai di prendere posizione in tutte le occasioni di rilievo per esprimere il sentire (appunto) dell’anima più calda del tifo viola. E mai forse come stavolta la posizione è stata netta, inequivocabile, tranciante, a scavare un solco profondissimo e mai più colmabile. Da idolo a traditore nello stesso stadio nel tempo di andare a dormire e svegliarsi. Una firma e tutto cambia.
Lunedì notte lo striscione dei tifosi, in poche ore è cambiato tutto