Con Callejon in campo Iachini vira sul 3-4-3
Il tecnico pensa di sfruttare al meglio il nuovo arrivato Lo considera l’elemento perfetto per spostare il baricentro in avanti
Due sono i numeri che Beppe Iachini si è subito segnato per dare forza all’idea che ha in testa: 64 e 56. Il primo si riferisce ai gol segnati da Josè Maria Callejon nei suoi sette campionati di Serie A con la maglia del Napoli, il secondo agli assist serviti sempre nello stesso periodo: insieme danno forma ad un curriculum di assoluto livello e non necessariamente gli assist sono secondari ai gol. Anzi. Da qui l’idea del tecnico viola. Quale? Partendo dal presupposto che la difesa a tre non la lascia tanto facilmente, costruire una Fiorentina che sappia passare in automatico dal 3-5-2 al 3-4-3 grazie all’esterno spagnolo.
QUANTITA’ E QUALITA’. L’ex Napoli è perfetto per lo scopo. Lo dicono i numeri sopra, ma lo dicono soprattutto le caratteristiche di gioco che gli consentono di avere un peso specifico sulla fascia, sia questa “interpretata” negli ultimi trenta metri, sia percorsa quasi in tutta la sua lunghezza anche se a 33 anni non è semplice chiederglielo. Questo vero fino ad un certo punto, considerando che Callejon vanta una “densità” mostruosa di partite disputate: le 45 dell’ultima stagione rappresentano il minimo (si fa per dire) della sua esperienza partenopea con massimo nella stagione 2014-15, in cui è andato in campo per ben 59 volte. Insomma, quantità e qualità allo stato puro, perché poi ai numeri succitati bisogna aggiungere altri 18 gol e 22 assist tra tutte le competizioni disputate. E a proposito di numeri, lo spagnolo prenderà il 77 di maglia.
LAVORI IN CORSO. Insomma, l’elemento perfetto per spostare il baricentro della Fiorentina in avanti affidandosi appunto al 3-4-3, senza peraltro rivoluzionare nulla di ciò che già esiste. Il nuovo-vecchio modulo (l’allenatore marchigiano ci ha fatto ricorso in più occasioni nella seconda parte dello scorso torneo dopo la lunga sosta) permetterà di: non modificare la difesa che rimane a tre, perché di quella si fida Iachini, ma questo non significa che sia immutabile; di “risolvere” il ruolo del regista che pesa sulle spalle di Amrabat, perché nel mezzo il marocchino dividerà porzione di terreno e compiti con Castrovilli, potendo contare ai lati su Bonaventura (che quella posizione la conosce benissimo) e Biraghi; di avvicinare Callejon al centravanti in linea con Ribery, che a sua volta sarà libero di spaziare come già sta facendo alla ricerca del pallone e dello spazio giusti. Poi, se dev’essere 3-5-2 a tutta fascia, lo spagnolo non si tira indietro. E se infine, un giorno, diventasse prepotente il bisogno del 4-3-3, Iachini ha esterni e centrocampisti in abbondanza per un modulo più offensivo e la questione del regista la può in qualche modo superare con Pulgar o ancora con Amrabat. Fidando su Callejon là in attacco al servizio della punta di riferimento: la chiave che apre tutti gli schemi.