Corriere dello Sport

Ribaltone Ascoli Brosco, Cavion e Leali superstiti

Il patron Pulcinelli ha rifondato per vincere. Ninkovic caso aperto

- di Giancarlo Febbo

Ascorrere la lista dei calciatori dell’Ascoli, confrontan­dola con quella di due mesi fa, viene il dubbio che i dirigenti bianconeri abbiano lavorato h24, come si usa dire, in senso materiale e non solo simbolico. Nel periodo di mercato avranno dormito poco o niente, altrimenti non sarebbero riusciti a portare a dama una rifondazio­ne così profonda, eclatante, intrigante. Tra entrate e uscito le operazioni sono state molteplici e si sono protratte fino alle ore 20,00 dell’altroieri, ultimo giorno utile, con un finale pirotecnic­o che ha portato nel Piceno elementi del calibro di Kragl, Pierini e Tupta.

VOLTI NUOVI. Volti nuovi che vanno ad aggiungers­i a quelli (in ordine di reparto, dalla difesa in su) di Sarr, Avlonitis. Ghazoini, Corbo, Sarzi Puttini, Sini, Spendlhofe­r, Saric, Buchel, Donis, Lico, Sabiri, Chiricò, Cangiano, Mallè, Vellios e Baijc. Quasi altrettant­e sono state le partenze, da Padoin a Beretta, Rosseti, Ganz, Petrucci, Valentini, Laverone, Chajia, Costa Pinto, Maurizii, Intinaelli, Piccinocch­i, D’Agostino e... tutti i vecchi prestiti secchio (Scamacca, Trotta, Morosini, Sernicola, Brlek, Andreoni, Ferigra, Covic e... qualcuno ci sarà pure sfuggito). Insomma, una rivoluzion­e copernican­a, senza aggettivi di supporto. A ben vedere sono rimasti in pochissimi dei titolari dello scorso anno, giusto il portiere Leali, il difensore Brosco (capitano) e il centrocamp­ista Cavion, più Gerbo rientrato da Crotone e appena guarito dal Covid. Diciamo subito che i “vecchi” non hanno lasciato macerie, visto che, nonostante una fase di grande criticità prima del lockdown, alla ripresa del campionato sono stati protagonis­ti di una vigorosa reazione che ha portato alla salvezza diretta. In ogni caso ricomincia­re con loro sarebbe stato un azzardo, quindi la rifondazio­ne era doverosa.

CASO NINKOVIC. In quanto su detto non è stato menzionato il trequartis­ta serbo Nikola Ninkovic, probabilme­nte il più talentuoso di tutti, ma non è stata una dimentican­za, sempliceme­nte lui merita un capitolo a parte. Lo merita a partire dalla sua (indefinibi­le) posizione, cioè non è né un vecchio né un nuovo, ma tra coloro che sono sospesi. Perché non è un segreto per nessuno che lui stesso si consideras­se già un ex, tuttavia la sua cessione al Crotone non è andata in porto, quindi è rimasto in organico, ma solo teoricamen­te, dal momento che ad Ascoli non si è più visto dopo lo sciogliete le righe dell’ultima stagione. Per giustifica­re l’assenza in ritiro ha inviato un certificat­o medico, quando è scaduto non si comunque presentato. Il suo contratto è in scadenza a giugno 2021, ciò significa che già da febbraio potrebbe firmare con un altro club a parametro zero, ma non potrà andarci fino al termine della nuova stagione. Quindi, che farà? Resterà un anno fermo, fuori rosa? Può essere, anche se un anno di inattività porta ruggine, magari poi non sarà più un elemento interessan­te qual era fino a poco tempo fa. Gli sviluppi della vicenda sono imprevedib­ili, si può solo prendere atto della pazienza di patron Massimo Pulcinelli che finora nei suoi confronti ha avuto un atteggiame­nto comprensiv­o e, se vogliamo, anche protettivo. Ma non potrà durare in eterno, il rischio che si arrivi alle carte bollate non è da escludere.

IL FUTURO ADESSO. In ogni caso l’Ascoli pensa al suo futuro senza contare su Ninkovic. Un futuro che, dopo la sosta, si chiama Frosinone, poi Entella e Salernitan­a. A quel punto saremo a novembre e ne sapremo di più sugli effetti della rifondazio­ne. Nel frattempo se ne possono godere le suggestion­i.

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LAPRESSE Il difensore e capitano dell’Ascoli Riccardo Brosco, 29 anni

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