Corriere dello Sport

A BRACCIO DI FERRO VINCE SCHWARTZMA­N

Il combattent­e argentino piega dopo oltre cinque ore la resistenza del n.3 del mondo e va in semifinale Ha sconfitto Thiem giocando ogni punto come fosse l’ultimo «Ero arrabbiato con me stesso stavo fallendo troppe occasioni»

- Di Alessandro Mastroluca

Piccolo grande Schwartzma­n. L’argentino sfida i giganti del tennis, e li batte. Dopo Rafa Nadal a Roma, supera anche il numero 3 del mondo Dominic Thiem al Roland Garros. Emerge da una maratona sfiancante, cinque ore e sette minuti di partita, vince 7-6(1) 5-7 6-7(6) 7-6(5) 6-2. A fine torneo, sarà per la prima volta un Top 10. «Io e Dominic siamo grandi amici, lui ha vinto lo US Open qualche settimana fa: è questo che rende il match così importante. Posso dirlo, stasera ho meritato di vincere» ha detto l’argentino, che a fine partita si è fermato a scambiarsi compliment­i e pacche sulle spalle con l’amico sconfitto. Sullo Chatrier, con il tetto aperto nonostante un breve scroscio di pioggia prima del match e le lamentele di Thiem, che avrebbe voluto fosse chiuso a partita in corso, i due hanno giocato 376 punti. Quasi un terzo, 119, hanno richiesto più di nove colpi per essere conclusi. Numeri che danno il senso della prova fisica a cui si sono sottoposti.

Già provato dopo i cinque set contro il “maghetto” francese Hugo Gaston, che l’aveva costretto al quinto set giocandogl­i una cinquantin­a di palle corte, in diverse fasi del match Thiem è apparso stanco, sulle gambe. È passato da un “piccoletto” tutto ricami al “Peque”, esempio di resistenza e contrattac­co. «Nel quinto, Diego era più fresco di me e per questo ha vinto. Io ero al limite, fisicament­e e mentalment­e. Certo, non so che sarebbe successo se avessi avuto la meglio, con due giorni di riposo prima della semifinale» ha spiegato l’austriaco.

STORIA ARGENTINA. Schwartzma­n è il decimo argentino in semifinale in uno Slam nella storia. Il primo fu Enrique Morea, al Roland Garros nel 1953-54, che fu anche capitano della nazionale di Coppa Davis e presidente della Federtenni­s di Buenos Aires. Nell’elenco tutti i più grandi d’Argentina come Guillermo Vilas, che rese il tennis popolare negli anni Settanta, David Nalbandian; Gaston Gaudio e Guillermo Coria, protagonis­ti della finale del Roland Garros del 2004; e Juan Martin Del Potro, vincitore dello US Open 2009.

In condizioni fredde, umide e ventose che mortifican­o i colpi in top-spin, perché le palline rimbalzano poco, Schwartzma­n ingaggia una battaglia di forza, corsa e tenacia. Ha sfidato Thiem sulla diagonale sinistra, con la stessa tattica con cui ha piegato Rafa Nadal al Foro Italico in occasione degli ultimi Internazio­nali d’Italia, cogliendo la prima vittoria in carriera contro uno dei primi cinque del mondo. Le condizioni di gioco innervosis­cono Thiem, due volte finalista nelle ultime due edizioni del Roland Garros (sempre sconfitto da Nadal).

«Dominic è venuto a Parigi senza aver giocato tornei sulla terra rossa - ha detto il coach Nicolas Massu al sito dell’Atp - Normalment­e arrivi al Roland Garros dopo otto settimane di preparazio­ne, stavolta si è allenato sei o sette giorni». Così, l’ambizione di diventare il primo dopo Djokovic, Nadal e Roger Federer a raggiunger­e cinque semifinali di fila sulla terra francese si è via via dissolta.

LA PARTITA. Schwartzma­n, sconfitto sei volte in otto precedenti, gioca ogni punto come se fosse l’ultimo. Ribalta in suo favore il primo set, perde il secondo dopo aver salvato sei palle break nel solo nono game, che dura 22 punti e 15 minuti. «Nel secondo e nel terzo ho avuto tante occasioni. Ero arrabbiato con me stesso, perché ho perso due set che avrei potuto vincere - ha spiegato Schwartzma­n in conferenza stampa dopo il match - Nel quarto Dominic è partito bene, io sono rientrato, ho servito per il set e sono andato 5-4 40-0 sopra. Lui ha giocato tre punti irreali, perché è uno dei migliori del mondo. In quel momento mi sono detto: non può succedere, non posso perdere dopo aver avuto tutte queste occasioni». Infatti, non può. Gioca un gran tie-break nel quarto set, nel quinto la dura e la vince. Una partita manifesto del tennis su terra rossa.

Diego non aveva mai battuto un Top 5 e a fine torneo entrerà tra i primi 10 dell’Atp

Dominic ha pagato la disabitudi­ne alla terra: ci ha lavorato una sola settimana

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ANSA L’argentino Diego Schwartzma­n, 28 anni, è approdato alla sua prima semifinale in un torneo dello Slam
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