Si finge bimba su whatsapp: 19 anni a pedofilo
LODI - Si è finto “la cattivissima Giulia”, una teenager malvagia e minacciosa, per irretire, manipolare e abusare di tre ragazzine undicenni. E lo ha fatto utilizzando un falso profilo su Whatsapp, finché non ha commesso un errore ed è stato scoperto e arrestato, nel giugno 2019. Il Tribunale di Lodi ha oggi condannato a 19 anni di carcere e a 61mila euro di multa un 50enne del Basso Lodigiano accusato di violenza sessuale, corruzione di minore, sostituzione di persona e produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Il giudice ha anche stabilito una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 100mila euro per le parti civili. La sentenza ha superato le richieste del pm milanese Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine condotta dai carabinieri, che aveva chiesto una condanna a 17 anni di carcere. Le violenze sarebbero avvenute tra il 2015 e il 2018: tre lunghi anni, in cui nessuna delle ragazzine è riuscita a raccontare quanto stesse accadendo. «I bambini di quell’età, sotto la minaccia che i genitori o i fratelli vengano uccisi, possono mantenere segreti come nessun adulto sarebbe in grado di fare», aveva spiegato il pubblico ministero. L’uomo, un disoccupato incensurato con dei problemi psicologici che viveva con gli anziani genitori, era accusato di avere anche costretto le ragazzine a inviargli foto e video hot. Inoltre avrebbe piazzato alcune telecamere nel suo appartamento e ripreso le molestie. A fare scattare l’inchiesta, un errore: alcune foto di una delle ragazzine sono finite per sbaglio su un profilo Instagram e le voci sono arrivate a un’insegnante e poi alle forze dell’ordine.