DUELLO RONALDO-FATI IL MITO E IL RAMPANTE
In Portogallo-Spagna va in scena una sfida che parla di presente e futuro
Quando CR7 esordiva in nazionale l’astro nascente del Barcellona aveva appena dieci mesi
Il giorno che Cristiano Ronaldo debuttava in Nazionale - uno striminzito 1-0 per i lusitani sul Kazakistan datato 20 agosto 2003 - Ansu Fati non aveva ancora raggiunto l'età di dieci mesi. Oggi, si ritrovano uno di fronte l’altro, come uomini simbolo di Portogallo e Spagna nel sempre suggestivo derby della penisola iberica. Quella sera, l’allora diciottenne CR7, entrò al posto di Luis Figo. Talento precoce, si scrisse sui giornali. A distanza di 17 anni abbondanti, si può dire anche talento longevo e non rimane che augurare la medesima carriera pure al baby rivale di serata.
Una storia tutta da scrivere, ovviamente, che nei primissimi capitoli registra appena 36 presenze nel Barça e 2 con la Roja per il teenager della Guinea-Bissau, ma già tanti record. Basterà citare quello del più giovane marcatore con la casacca di una Selezione, centrato a 17 anni e 311 giorni, in Spagna-Ucraina 4-0 dello scorso 6 settembre. Solo due giorni più tardi, a Solna, CR7 metteva a segno il suo storico 100º gol con la maglia del Portogallo, a cui sarebbe immediatamente seguito il 101º, che ha fissato il 2-0 corsaro sulla Svezia. Ora, nel mirino, c’è il benedetto primato dell’esotico Ali Daei, che ha segnato per l’Iran la bellezza di 109 gol, record assoluto in fatto di Nazionali. Ben 742 le marcature totali per il 5 volte Pallone d’Oro tra vari club (641) e Nazionali (101 appunto) in 1017 partite, mentre per ora sono 12 (11 per il Barça e 1 per la Spagna) i gol di Ansu, nelle sue 38 apparizioni. Distanze da far tremare le gambe, ma nel calcio conta solo il presente e l’erede designato di Messi in blaugrana promette battaglia nel primo confronto con il fuoriclasse della Juventus.
POSITIVO. La sfida verrà celebrata al José Alvalade davanti a 2.500 tifosi. «Una bella notizia», la prima riflessione di Fernando Santos. «Penso che ci siano le condizioni per una pur esigua presenza di pubblico con i necessari standard di sicurezza. Invito il pubblico ad osservare tutte le indicazioni, in modo che la riapertura possa avere seguito». Ad agitare la vigilia, per i lusitani, la notizia della positività di José Fonte, di proprietà del Lille. «Non c’è da preoccuparsi, abbiamo rispettato i protocolli. José è già partito e tutti gli altri sono negativi e in condizioni di giocare».
ESEMPI. L’ultima volta che le due squadre si sono incrociate - esordio a Russia 2018 per entrambe - la gara si chiuse con un pirotecnico 3-3, impreziosito da una tripletta di Ronaldo, dettaglio che è stato ricordato a Luis Enrique. «Al di là che giochi Cristiano o meno, il nostro piano non cambia: a noi interessa essere superiori come blocco. Io ho una chiara idea su chi sia il migliore del mondo e non la cambio, ma vanno elogiati sia Messi che Cristiano per il livello di ambizione che tutt’ora mantengono. Sono un esempio». Figure di riferimento anche per il rampante Fati. «Magari Ansu possa risolverci tutte le partite, ma è chiedergli troppo. È giovane, lasciamolo crescere tranquillamente».
COSÌ A LISBONA, ORE 20.45 PORTOGALLO (4-3-3): Anthony Lopes; Cancelo, Pepe, Ruben Dias, Raphael Guerreiro; Bruno Fernandes, Danilo Pereira, Moutinho; Bernardo Silva,JoaoFelix,CristianoRonaldo.All.: Fernando Santos
SPAGNA (4-3-3): De Gea; Jesus Navas, Sergio Ramos, Pau Torres, Reguilon; Mikel Merino, Busquets, Canales; Ferran Torres, Rodrigo Moreno, Ansu Fati. All.: Luis Enrique. ARBITRO: Paolo Valeri (ITA).