Un gesto poco furbo
Un sollievo per Immobile e per la Lazio. Un turno di squalifica per la Scarpa d’Oro.
ROMA - Stiramento tra il primo e il secondo grado. Un mese pieno di stop e fuori dalla lista per la Serie A. L’infortunio di Radu, unito alle pieghe del regolamento, ha guidato Inzaghi e la Lazio verso la compilazione della doppia lista (campionato e Champions) più sofferta che si ricordi negli ultimi anni. Il tecnico doveva decidere chi tagliare scegliendo 17 nomi da assegnare all’interno di un gruppo formato da 21 giocatori. Fuori rosa, come si sapeva, erano già destinati Bastos, Kiyine e Lulic (ancora indisponibile) e restava l’ultima casella su cui da una settimana girava ogni interrogativo, con o senza dinamiche di mercato. Inzaghi ha tagliato Radu per la Serie A e Vavro per la Champions. Con una sorpresa rispetto al previsto: Strakosha è considerato “vivaio Lazio” anche per l’Uefa e la distinzione ha permesso di non tagliare un altro giocatore rispetto all’elenco definito per il campionato. Sono entrati in lista Djavan Anderson, Akpa Akpro e il confermatissimo Caicedo. C’è una spiegazione coerente. Simone gioca con il 3-5-2 ed era doveroso tenere in rosa almeno quattro esterni. Il pacchetto è formato da Lazzari, Marusic, Fares e Anderson. Akpa Akpro, voluto in primis da Lotito, ha ben impressionato ed è il mediano alla Onazi che Inzaghi reclamava dai tempi in cui venne ceduto il nigeriano al Trabzonpsor (estate 2016). L’ivoriano sta dimostrando di essere utile, sarebbe stato un peccato escluderlo. Caicedo era fuori discussione: valore tecnico, esperienza, stipendio da 2 milioni netti l’anno, un titolare aggiunto. E poi Inzaghi voleva quattro punte in organico, la squalifica di Immobile e i precedenti del post lockdown sono lì a dimostrarlo. Sarebbe stata una follia escluderlo in assenza di proposte convincenti dal mercato (Lotito chiedeva 6 milioni, l’Al Gharafa ne offriva 3) e in attesa del rodaggio di Muriqi.
DOPPIO RIENTRO. Simone ovviamente non può fare a meno dell’esperienza di Radu. E’ un leader, un titolarissimo. Si tratta di un’esclusione temporanea e lo ha tenuto in Champions. Salterà il debutto del 20 ottobre con il Borussia Dortmund, forse anche il Bruges (28), ma spera di esserci a San Pietroburgo con lo Zenit. L’Uefa non ammette deroghe o variazioni: l’elenco inviato ieri a Nyon vale per l’intero girone (6 partite). In difesa Simone si affiderà a Luiz Felipe, Acerbi, Hoedt, Patric e Parolo, provato con l’Inter. La Lega di Serie A invece consente, tolto il mercato di gennaio, una doppia variazione in un solo momento della stagione. Inzaghi e la Lazio aspettano Lulic, che potrebbe essere pronto tra un mese o quaranta giorni. Radu rientrerà a recupero avvenuto, si spera in compagnia del capitano bosniaco. A quel punto Inzaghi si giocherà il jolly e chiederà la variazione in lista, escludendo Djavan (per Lulic) e Vavro (per Radu) se non avrà convinto. I conti ora tornano.
In Serie A possibili due variazioni: può rientrare con Lulic Vavro, niente Europa