Juve-Napoli il giudice prende tempo
Servono altre indagini L’avvocato del club: «Gara da recuperare»
Un dato confortante dal quarto tampone effettuato in otto giorni dalla squadra azzurra. Zielinski Elmas e il manager Costi invece sono nelle rispettive abitazioni
Tutti negativi: e alle cinque della sera, dopo essersene stati con il naso all’insù ad osservare il nulla, almeno c’è scappato un sospirone di sollievo. Il quarto tampone in otto giorni ha lasciato che il Napoli uscisse dalla sua umanissima ossessione e si catapultasse nella sua bolla, che diventa Castel Volturno, la casa dalla quale era uscita un bel po’ di tempo fa - praticamente al termine della passata stagione, agosto - e che comunque era servita, sin da marzo, esclusivamente per gli allenamenti. Si ricomincia dal «Golden Tulip Resort Marina di Castello», il salotto del Napoli che lì ha fissato la sua dimora in epoca non sospetta e che adesso ci torna per undici giorni complessivi e a tre di distanza dall’ultimo contatto con Piotr Zielinski, il primo caso di positività della estenuante vigilia con la Juventus.
SALUTI. Il distanziamento sociale, ovviamente, continua, e la prima chiacchierata, tra Gattuso e la squadra, è avvenuta attraverso chiacchierate singole, senza assembramenti, come già capitato subito dopo la gara con il Genoa, quando l’allenatore scelse (per prudenza e buon senso), di cancellare l’analisi tecnica e la visione dei video, evitando così di ritrovarsi con i suoi trenta calciatori nella pur enorme sala stampa del centro sportivo.
COSA CAMBIA. Non c’è Milik, che è in Polonia, ma rispetto all’ultimo appuntamento, quello della settimana scorsa, non ci sono più neanche Ounas (che è andato al Cagliari) e Luperto (che invece andrà al Crotone). È una squadra che trova un volto nuovo, Bakayoko, che dopo i due tamponi a cui si era sottoposto personalmente in Inghilterra, ha provveduto l'altro ieri a quello che è stato previsto anche dal Napoli. Sono nelle rispettive abitazioni, invece, Zielinski, Elmas e il braccio destro di Giuntoli, Giandomenico Costi.
LE LISTE. Ma intanto è chiaro anche altro, per esempio che il Napoli e Milik non hanno nulla più da dirsi e che però, a questo punto, solo a gennaio (ci vorranno tre mesi, dunque), il polacco potrà dare un senso alla sua stagione, se non vorrà attraversarla per intero in tribuna o nel divano di casa, mettendo a rischio la sua convocazione all’Europeo con la Nazionale polacca. Milik non è nell’elenco dei venticinque calciatori consegnati alla Lega di serie A per il campionato, né in quella Uefa, per partecipare eventualmente alle gare internazionali, che saranno «vietate» anche a Llorente e Malcuit, loro almeno considerati per un eventuale turn-over in
Coppa Italia.
FINO ALL’ATALANTA. Il Napoli rimarrà «rinchiuso» a Castel Volturno fino al 17 ottobre, il giorno in cui, alle ore 15, dovrà affrontare l’Atalanta di Gasperini. E, avendone la possibilità, pur dovendo usare, cautela, potrà almeno muoversi liberamente all’interno di uno spartito tattico: potrà essere il 4-2-31, che Gattuso ha adottato proprio prima che l’Asl lo fermasse, o anche il 4-3-3, che resta un’ipotesi percorribile pure con la presenza di Bakayoko. Nella bolla si può simulare il calcio.