BOLOGNA 25 MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 2020 CORRIERE DELLO SPORT - STADIO L'ANALISI “scandaloso amore” di Fausto per Giulia Occhini, la Dama Bianca che nel 1953 l’aveva sottratto alla moglie. Nell’Italia bigotta di quegli anni anche l’Amante del Campionissimo diventò un feuilleton parapolitico e la legge fu dura con i “vergognosi concubini”, carcere per lei, ritiro del passaporto per lui. Ma quando Fausto morí fu facile Divisione Ravenna (mentre Bartali era stato destinato ai servizi sedentari), Fausto fu spedito in Tunisia, a Capo Bon, dove il 13 aprile 1943 venne fatto prigioniero dagli inglesi, internato nel campo di concentramento tunisino di Medjez el Bab eppoi a Blida, vicino ad Algeri. Le lettere a Bruna, piene di tenerezza e di nostalgia, furono pubblicate da Rognoni per contestare lo anche se il direttore Luigi Chierici era notoriamente bartaliano. Diventato giornalista, un giorno Alberto Rognoni, detto “il Conte di Romagna”, mi fece leggere un libricino introvabile in cui aveva raccolto le lettere che Fausto aveva inviato a Bruna, la prima moglie, dalla prigionia in Africa. Il 9 novembre del 1942, arruolato nel 39° reggimento di fanteria Popolare socialcomunista il 18 aprile e l’attentato a Palmiro il 14 luglio successivo, quando Bartali vincendo il Tour salvò l’Italia dalla guerra civile. Togliatti ammirò l’eccezionalità dell’impresa di Gino ma restò tifoso del Campionissimo. Quando cominciai a leggere “Stadio”, verso la metà dei Cinquanta, imparai a conoscere meglio Coppi Ermanno Mioli, Mario De Angelis...Tutto era politico, a quei tempi, anche lo sport, e la benedizione di Pio XII a Bartali lo aveva reso democristiano, se non di destra, mentre sapevo che Togliatti era coppiano. Argomenti sparati dai giornali in quell’incredibile Quarantotto che conobbe eventi sensazionali: la vittoria della DC contro il Fronte capire quanto gli italiani l’amassero, azzerando l’annosa sfida con Bartali e accompagnando in lacrime quell’addio col sorriso che lui esibiva nei trionfi. Quando potei finalmente conoscere Bartali e aver confidenza con lui gli confessai il mio... peccato: avevo amato anche Coppi. E Gino sorrise: “Gli ho voluto bene anch’io”. ©RIPRODUZIONE RISERVATA