Corriere dello Sport

JUVE E NAPOLI LE BOLLE SCOPPIATE

Sotto accusa i big bianconeri in fuga: rischiano la multa

- Di Ivan Zazzaroni

Mi cascano sulle bolle. Ieri la procura federale ha inviato gli ispettori a Castel Volturno per verificare che il club avesse rispettato il protocollo (clausura di squadra quando si registra un positivo): e in serata c’era chi sosteneva che fossero emerse delle incongruen­ze. In precedenza si era saputo della segnalazio­ne all’Asl Città di Torino fatta dalla Juve che ha denunciato il comportame­nto di sette suoi giocatori, cinque dei quali hanno rotto la bolla per raggiunger­e le rispettive nazionali. Inutile specificar­e che la società era a conoscenza dei programmi di Ronaldo e compagni. Su un piano formale «si è comportata in modo esemplare», ha tenuto tuttavia a precisare Roberto Testi, direttore del dipartimen­to dell’azienda sanitaria locale, aggiungend­o che «il nostro compito è trasmetter­e alla procura i nomi di chi ha interrotto l’isolamento, come avviene per qualunque cittadino».

Sei gol alla Moldova, per quanto in amichevole, per ricomincia­re a vincere subito (dopo il pari con la Bosnia di settembre), aspettando la trasferta di Danzica con la Polonia e l’Olanda a Bergamo nelle due sfide di Nations League. L’Italia di Mancini macina gol e gioco: «Ho visto cose interessan­ti - ha spiegato a fine gara il Ct -. All’inizio abbiamo incontrato un po’ di difficoltà, poi la squadra ha macinato. La mentalità è quella giusta, anche ruotando gli interpreti. Berardi? Ha giocato molti palloni, Locatelli ha fatto benissimo. Caputo? Toccherà a lui ribaltare le gerarchie, si muove bene e segna. Ne abbiamo già tre di attaccanti bravi, dipende da lui. Caputo come Schillaci? Speriamo di avere giocatori bravi al momento delle convocazio­ni».

LE PRIME VOLTE. Di certo, quella di ieri sera è stata la Nazionale delle prime volte: della prima doppietta azzurra di Stephan El Shaarawy, rete al debutto in azzurro per Caputo, e primo gol pure per Berardi e Cristante. Sorride, nonostante un “bernoccolo”, l’ex Roma El Shaarawy: «Ho preso una bella botta, ma ne è valsa la pena. Aver avuto la fascia da capitano è stata una soddisfazi­one immensa. Questa è una serata speciale. In queste settimane mi sono allenato da solo, non potendo rientrare in Cina: avevo bisogno di giocare, perché in Cina il campionato resterà fermo fino a febbraio. Il mercato? La trattativa per il ritorno in Italia (alla Roma, ndr) non è andata a buon fine: avevo dato la mia disponibil­ità anche sul fronte dell’ingaggio (ridimensio­nato, ndr), se non si è chiusa è stato per altri motivi. Cosa è cambiato in questa Nazionale? Ci sono elementi di talento, c’è entusiasmo, seguiamo Mancini: si respira aria positiva». Scherza invece Francesco Caputo, il secondo debuttante più…“maturo” della Nazionale, con oltre 33 anni nelle gambe: «Birra per tutti - ha detto col sorriso sulle labbra -, mi tocca pagare da bere, ma sono ben felice. Oggi il mio sogno è diventato realtà dopo un percorso lunghissim­o: il gol è stato il massimo». Bonaventur­a invece non ha dubbi: «Sì, spero che Firenze sia il mio trampolino per l’Europeo, ci tengo a fare bene». Cristante soddisfatt­o: «Fare una bella prestazion­e in Nazionale fa piacere. La fiducia del ct è importante».

CHIESA DALL’ALTO. Federico Chiesa, nemmeno in panchina per l’amichevole di ieri sera, ha osservato quello diventato nel giro di pochi giorni il suo ex stadio… dall’alto. E’ rimasto in uno Sky box, di fatto sopra le postazioni stampa e la tribuna autorità, dove invece erano seduti il presidente della Fiorentina Rocco Commisso - lesto nell’applaudire ai due assist sia Biraghi che Bonaventur­a -, sua moglie Catherine, e i dirigenti del club viola: il suo addio in questa finestra di mercato (verso la Juve) ha lasciato strascichi polemici.

PER FINO FINI. Lutto al braccio e minuto di silenzio in ricordo di Fino Fini, medico della Nazionale per un ventennio, a partire dagli Anni Sessanta, direttore per quasi trent’anni del Centro Tecnico di Coverciano fino al 1995 e ideatore del Museo del Calcio, scomparso all’età di 92 anni lo scorso 16 settembre. E’ stato questo il tributo fortemente voluto dalla Federazion­e per commemorar­e “il Dottore” dell’Italia.

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ANSA Roberto Mancini, 55 anni, ct della Nazionale
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GETTY Stephan El Shaarawy ieri capitano degli azzurri
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GETTY L’arbitro Siebert, 36 anni
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