PARERI DISCORDANTI «Il protocollo è da cambiare» «Va bene così»
Ricciardi, consulente di Speranza: «Il virus diventa troppo forte, necessaria una rivisitazione»
Botta e risposta. E al centro, in linea con i tempi, la partita tra il Covid e il calcio. «Credo che il protocollo vada rivisto: quello attuale risale a maggio, quando la circolazione del virus era limitata», l'idea inequivocabile di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. «Come ribadito dal ministro dello Sport, Spadafora, e dal presidente federale, Gravina, il protocollo è oggi l'unica modalità corretta per tutelare la salute dei calciatori e per preservare la regolarità dei campionati», la posizione di Umberto Calcagno, vicepresidente dell'Assocalciatori. E in mezzo, i dubbi.
REVISIONE E STADI. E allora, il ping-pong applicato al pallone: uno dice e l'altro risponde. A distanza e indirettamente, per carità, ma l'effetto è proprio questo: e la certezza di chiarire i contorni della vicenda emerge impetuosa. Con ordine, e dunque parola a Ricciardi ai microfoni di Radio Punto Nuovo: «Il protocollo va rivisto, ripeto: in questo momento il virus circola in modo talmente forte che non si può che prevedere una rivisitazione». Poi, l'analisi del caso Juventus-Napoli: «Le Asl di Napoli hanno fatto bene a tutelare la salute pubblica e dunque a evitare che persone dalla Campania potessero far circolare il virus: hanno evitato il focolaio». E ancora, sui giocatori della Juventus volati all'estero: «Chi viola le disposizioni delle Asl ed anche di legge incorre in sanzioni civili e penali. Il calcio deve porsi un interrogativo: se può continuare. Se non risolviamo il problema sanitario, non possiamo pensare di tenere aperto il calcio a queste condizioni». Una valutazione, questa, in aperto contrasto con l'auspicio del ct azzurro: «Mancini ha detto che è favorevole alla riapertura degli stadi al pubblico? E' un'affermazione destituita di ogni fondamento scientifico - ha spiegato Ricciardi a RadioRai - lui ha citato paesi come la Polonia, uno di quelli che sta peggiorando più rapidamente: un esempio non adducibile».
CONFERMA E ATTENZIONE. Tornando al protocollo, diversa è invece la visione di Calcagno: «Oggi è l'unica misura a garanzia della regolarità e della salute, ma a seconda dell'evoluzione della pandemia dovremo farci trovare pronti», il suo commento a Radio Sportiva. «Quello che è successo al Genoa è un caso abbastanza particolare, anche perché il protocollo fino a quel momento aveva funzionato bene, e tra l'altro mi pare improponibile anche pensare a una bolla in stile Nba». Immancabile un passaggio sul caso Juventus-Napoli: «Non posso esprimermi: c'è un'indagine federale in corso. Sono comunque certo che non sarà lasciato nulla al caso, come conferma la scelta di prendersi qualche giorno in più per decidere».
Calcagno (Aic): «Torneo regolare solo con questo protocollo»