Corriere dello Sport

«Ho bruciato energie di tre giorni Mi rifarò mangiando cioccolata»

«Noi non dovevamo andare in fuga Ma nessuno si muoveva, e allora...»

- Di Giorgio Coluccucii­a

Cinque tappe, due vittorie. Poi due giorni in rosa, un altro trascorso a scortare stoicament­e fino in cima all’Etna lo sfortunato capitano Geraint Thomas. Il primo Giro d’Italia di Filippo Ganna è già un romanzo memorabile, un bestseller cosparso di gloria che ha preso ulteriore vita proprio grazie alla caduta del gallese, partito per vestirsi di rosa a Milano.

Il capitolo di ieri a Camigliate­llo Silano è nato quasi per caso, come raccontato dallo stesso Ganna: «Non dovevamo andare in fuga, ma a un certo punto nessuno si muoveva e l’ho fatto io. Ho detto a Puccio di mettersi a ruota, siamo andati e ho cercato di rispettare fino alla fine l’ordine del capitano Thomas, che la sera prima mi aveva mandato un messaggio, spronandom­i a tentare la fuga. L’ho fatto per lui, per la mia squadra, ancora scossa dalla caduta di Enna».

CALMA. Anche dopo il forfait di Bernal al Tour, il Team Ineos aveva trovato la forza di risorgere, con l’arrivo congiunto al traguardo della coppia Kwiatkowsk­i-Carapaz a La Roche sur Foron. «Sull’ultima salita ero a tutta - ha raccontato Ganna, in fuga per 175 km in una tappa con quasi 4 mila metri di dislivello -.

Ho provato a restare calmo e a trovare il mio ritmo, ma le calorie che ho bruciato ieri in genere le consumo in tre giorni. Mi rifarò mangiando cioccolata! Ringrazio di cuore il mio compagno Puccio, da fratello maggiore mi ha consigliat­o quando mangiare, quando bere, quando smettere di tirare e una volta rimasto solo ho dovuto soltanto scacciare via l’agitazione. Non volevo rovinare tutto in discesa».

CASSANI. Esaltato anche il c.t. della Nazionale Davide Cassani, autore di un lungo post sui social in onore del fenomeno azzurro: «La vita è fatta di sorprese, ma la vittoria di Ganna nasce dal lavoro e dai sacrifici, suoi e di chi gli è stato sempre vicino in questi anni. Ha aspettato tre stagioni prima di diventare profession­ista, si è migliorato in pista e questi sono gli splendidi frutti. Potrebbe ripercorre­re le orme di un grande come Cancellara, di certo nel suo futuro prevedo tanti altri traguardi importanti».

NIBALI. Da segnalare una nuova giornata positiva per Vincenzo Nibali, che ha fatto il ritmo con la sua Trek-Segafredo e ha controllat­o la corsa fino alla fine. «Con la squadra abbiamo deciso di alzare il ritmo in salita, anche se era difficile fare selezione per davvero, poi in discesa mi sono messo davanti per evitare rischi su un asfalto molto viscido. Era una tappa insidiosa ed è un bene averla superata senza danni. Peccato per il ritiro di un uomo importante come Weening». L’esperto olandese, caduto nella tappa di Villafranc­a Tirrena, è stato fermato dalla squadra per precauzion­e a seguito di alcuni giramenti di testa all’inizio della frazione di ieri.

Oggi altra bagarre sui 188 km da Castrovill­ari a Matera, con strappo conclusivo e falsopiano a ridosso del traguardo propizi per un’imboscata. Sullo stesso arrivo nel 2013 vinse il tedesco Degenkolb.

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ANSA La gioia di Filippo Ganna , 24 anni, su palco

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