JUVE-NAPOLI I GIORNI DE
Il club bianconero si aspetta la vittoria a tavolino, la società azzurra è convinta di essere dalla parte della ragione per aver rispettato la legge
Visto da destra e (ri) visto da sinistra, Juventus-Napoli resta un caso che finirà per fare giurisprudenza e non dev’essere per nulla semplice travestirsi da Gerardo Mastrandrea, tirato per la giacca dal regolamento da un lato e però dall’altro anche vincolato al rispetto delle Leggi (quelle con la maiuscola). Il giorno del verdetto s’avvicina «rumorosamente», perché nel silenzio che circonda rimane l’eco di una decina di giorni che hanno alimentato il caos, e mercoledì, quando il giudice sportivo deciderà - leggendo le eventuali memoria da accludere entro oggi - si scoprirà cosa dica il calcio e quanto invece sia prioritario l’ordinamento giuridico, dove cominci il «potere» delle ASL e se un protocollo possa eventualmente aggirarle o evitarle di subirle. Il «Piotr» dello scandalo, ma si fa per dire, è il «povero» Zielinski, il primo soggetto positivo del Napoli (insieme a Giandomenico Costi, che però in campo non ci va) di venerdì 2 ottobre, l’uomo che, suo malgrado e inconsapevolmente, ha alimentato quel legittimo clima di paura che ha indotto Aurelio De Laurentiis ad interpellare (immediatamente) Andrea Agnelli, per riflettere su una vicenda preoccupante ed «aggravata» dal precedente del Genoa, piombato a Napoli domenica 27 settembre apparentemente «sano» e poi ritrovatosi al ol lunedì con ventidue persone (tra cui diciassette calciatori) contagiate dal virus.
LO SLOT. La cronaca separa rigorosamente i fatti dalle opinioni, che in quest’ultima settimana si sono accavallate, ma la madre di tutte le partite è «governata» dall’irruzione della Asl di Napoli che sabato 3 giugno, quando pure Elmas scopre d’essere positivo al Covid-19, decide di intervenire senza indugi e di bloccare - mica virtualmente - il rullio dei motori del charter sulla pista di Capodichino. «Vista la circolare del Ministero della Salute 21463 del 18/6/2020 in materia di quarantena per i contatti stretti di Covid-19 per l’attività agonistica di squadre professioniste; considerato quanto già espresso dal vice capo di gabinetto della Regione Campania, avvocato Almerina Bove, tenuto conto che i calciatori in oggetto, recandosi in trasferta a Torino, avrebbero inevitabilmente contatto con una pluralità di terzi, si ritiene non sussistere le condizioni che consentano lo spostamento in piena sicurezza e per pertanto, per motivi di sanità pubblica, resta l’obbligo per i contratti stretti di osservare l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio». Juventus-Napoli finisce in quel preciso istante, quando invece comincia la sfida su carta bollata, che tecnicamente la Vecchia Signora avvia, secondo regolamento, presentandosi all’Allianz Stadium per attendere i 45 minuti che servono all’arbitro Doveri per «interpellare» il giudice sportivo.
SCONTRO. E mentre nell’aria c’è