L GIUDIZIO
Deposito di memorie aggiuntive
l’eco (quasi) assordante della frase con cui Andrea Agnelli ha chiuso la serata di domenica 4 ottobre, quel «noi rispettiamo le regole» nella quale la partita evapora, la Juventus - costretta a rifugiare allo JHotel per due casi dell’area mediatica - si ritrova a dover fronteggiare al lunedì mattina l’«evasione» di sette calciatori dall’isolamento (Cristiano Ronaldo, Bentancur, Cuadrado, Buffon, Demiral, Danilo e Dybala): c’è chi va in Nazionale e chi va a casa, ma Madame deve segnalare la violazione alla ASL di Torino, proprio mentre a Castel Volturno s’è presentata per quattro ore la Procura Federale per mettere il naso nella bolla del Napoli e verificarne l’effettivo rigore.
CI VUOLE (IL) GIUDIZIO. Il martedì, in genere, tocca al giudice sportivo, però Gerardo Mastrandrea, il 6 ottobre, non può decidere ma semplicemente congelare il verdetto, nell’attesa che arrivi il supplemento di indagine sull’assenza del Napoli a Torino, che dinnanzi al provvedimento della Asl ha dovuto rispondere «obbedisco» e che comincia a fare la voce grossa, con l’avvocato Mattia Grassani, quando cominciano a profilarsi le interpretazioni più libere sulla possibilità che la sconfitta a tavolino per 0-3 possa essere «ammorbidita» con una penalizzazione per eventuali o presunte irregolarità nel rispetto del Protocollo: «Il Napoli non accetterà sanzioni neanche minime ed una cosa deve essere chiarissima: in caso contrario, verranno percorsi tutti i gradi di giudizio che l’ordinamento statuale prevede e non si potrà fare a meno di rivolgersi all’autorità giudiziaria ordinaria. Partire per Torino avrebbe determinato la commissione di un reato, previsto e punito dall’articolo 650 del codice penale, oltre a mettere in pericolo una moltitudine di soggetti». E mercoledì, vada come vada, una partita si chiuderà e un’altra potrebbe profilarsi all’orizzonte: perché le strade del calcio, si sa, talvolta restano misteriosamente infinite.