Oddo, tre tappe per fare il Pescara
Il Pescara cerca la sua dimensione e forse avrà le idee più chiare in una settimana. Quella che va da sabato 17, quando ospiterà l’Empoli, al 24, quando affronterà il Frosinone, con l’intermezzo di Venezia, martedì 20. Due avversarie candidate alla A e gli insidiosi lagunari, magari non saranno incubi, però possono anche non fare dormire sonni tranquilli, a maggior ragione dopo il flop di Reggio Calabria. Ovviamente il tecnico Oddo può godere di tutte le attenuanti generiche. Infatti il Pescara fino alla vigilia di Ferragosto stava giocando i play out, quindi è stata l’ultima a cominciare. Tra l’altro l’organico è stato rivisitato e va assemblato.
DIFESA. Il portiere Fiorillo era e resta una garanzia. Sulla destra Bellanova è ancora un po’ acerbo, ma potenzialmente sulle orme di Zappa (passato al Cagliari), mentre a sinistra Masciangelo sembra maturato, dietro di lui le alternative Jaroszynski e Nzita sono interessanti. In mezzo sono rimasti Drudi e Campagnaro, è arrivato l’esperto Bocchetti, mentre il giovane Guth (prestito dall’Atalanta) dovrebbe avere la fisicità giusta per intervenire. Ma... c’è un ma, cioè parliamo di una difesa (o fase difensiva) reduce da ben gol 55 subiti lo scorso anno. Attenzione, qui quando si parla di difesa non ermetica non si scandalizza nessuno, dai tempi di Galeone e Zeman. Ma è arrivato il momento di cambiare registro.
CENTROCAMPO. Sulla carta è il reparto più assortito, anche per le diverse caratteristiche degli uomini. In regia è arrivato l’esperto Valdifiori, come interni sono rimasti Memushaj, Busellato e il tuttofare Crecco, inoltre ci sono Omeonga, Fernandes, Maistro e Riccardi (utilizzabili anche più avanti) e Diambo, baby promosso dalla Primavera che farà parlare di sé. Insomma, c’è tanta carne al fuoco, oppure un blocco di marmo pregiato da scolpire.
ATTACCO. Forse (tornando al centrocampo) molto dipende dai trequartisti (Oddo ne utilizza due) che nelle prime due partite si sono confusi con i centrocampisti, mentre dovrebbero distinguersi. L’esempio più lampante è quello di Galano, mai innescato. Ma anche Maistro va inquadrato meglio. Nel ruolo di punta centrale ci sono Asencio e Ceter, assemblando le qualità dei quali verrebbe fuori un attaccante di livello assoluto, ma... scherzi a parte, la sensazione (solo una sensazione, per carità) è che in un prossimo futuro Oddo non li considererà più alternativi scegliendo magari di utilizzarli entrambi, con un solo trequartista alle spalle. Poi c’è una batteria di esterni interessanti, tipo Capone, Bocic, Di Grazia, Vokic, al momento da considerare subentranti. Concludendo, è un Pescara potenzialmente all’altezza, l’importante è che abbia anche un’anima.