Corriere dello Sport

LA NUOVA MODENA MANCA IL DECOLLO

L’ex Petric non basta: con Patry e Ishikawa anche Milano espugna il PalaPanini ed è terza

- di Stefano Ferrari

MODENA 1 MILANO 3

(24-26, 19-25, 25-20, 24-26)

LEO SHOES MODENA: Christenso­n 3, Karlitzek 6, Stankovic 8, Vettori 2, Petric 21, Mazzone 8, Iannelli (L), Bossi, Grebenniko­v (L), Lavia 10, Estrada Mazorra 15. Ne: Lusetti, Sala. All. Giani.

ALLIANZ MILANO: Sbertoli, Ishikawa 22, Kozamernik 5, Patry 23, Maar 9, Piano 5, Pesaresi (L), Staforini (L), Weber 2, Basic, Daldello, Mosca. All. Piazza.

ARBITRI: Frapiccini e Cerra Durata set: 34’, 28’, 27’, 33’ tot. 2h02’.

Non è bastato ad Andrea Giani rivoluzion­are il suo sestetto al termine dei primi due set persi per avere ragione di Milano, più precisa, compatta e rodata di una squadra, quella gialloblù, certo maggiormen­te rinnovata ma forse anche meno reattiva di quanto ad ottobre fosse lecito pensare. Modena cade sotto i colpi del francesino Petry e dell’ex “giapponesi­no” Ishikawa, che si è fatto uomo e ora la butta giù nei tre metri che è un piacere (lui l’mvp). Modena, partita male a finita peggio, ha avuto poco da Karlitzek e quasi nulla da Vettori, i loro alter ego Estrada e Lavia avevano quasi messo insieme un miracolo vincendo il terzo e portando il quarto set ai vantaggi, poi sono caduti sul più bello, dimostrand­o che l’esperienza non si compra al mercato. I soli 750 spettatori del PalaPanini, che comunque costituisc­ono già una bella boccata d’ossigeno rispetto al recente passato, non sono una “torcida” e la spinta non arriva più, ergo, Milano chiude e se ne va con tre punti che la sorreggono al terzo posto in classifica, mentre Modena dopo essere caduta in casa contro Monza, dimostra che la Lombardia rimane indigesta in questa stagione un po’ così.

Solo l’ex Nemanja Petric che, come il buon vino più invecchia e più piace, salva la baracca ma per il resto Modena deve fare ancora parecchi conti con se stessa in attacco, dove le soluzioni tardano ad arrivare, mentre il cambio palla stenta, e poco conta se Grebenniko­v tira su tutto quando di fronte hai una squadra che sbaglia di meno e dai nove metri ottiene di più. Nota di merito per Riccardo Sbertoli che, in cabina di regia, ha vinto il duello con il più quotato Micah Christenso­n. L’hawaiano non ha più la palla altissima per Zaytsev da alzare, si deve accontenta­re e magari, in questa stagione di transizion­e per il volley modenese, riciclarsi come palleggiat­ore fra i mortali. Milano promossa dunque, Modena rimandata a domeniche migliori.

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ALLIANZ MILANO/ZANETTI Il muro a due di Milano ferma un attacco dell’ex Nemanja Petric, 33 anni
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