Corriere dello Sport

E la moto applaude un grande Petrucci: primo a Le Mans

«Ho bisogno di fiducia, ce l’ho fatta a tornare in alto, ora voglio continuare». Il futuro è con KTM

- Di Serena Zunino

La stagione 2020 di Danilo Petrucci era iniziata da “separato in casa” in Ducati e con in tasca un contratto firmato con KTM per il 2021. Una scelta al buio quella della casa di Borgo Panigale, che in tempi di Covid e con la stagione partita in ritardo, aveva deciso di non credere più in lui ancora prima di rivederlo in pista. In quel momento qualcosa si è inceppato, in pista nel box. Lo stesso Danilo lo sa bene: «Per rendere al meglio devo sentirmi parte di un progetto. Con tutte le mie forze e quelle delle persone che mi sono state vicine, anche dentro al mio box, ce l’abbiamo fatta a tornare lì davanti».

RIVINCITA. Sulla pista di Le Mans (due podi negli ultimi due anni) ieri ha vinto con una vera prova di forza. E il primo gesto che ha fatto dopo il traguardo è stato quello di portare l’indice alla bocca per zittire tutti: «Ce l’avevo dentro quel gesto, da tantissimo tempo. Mi ero detto che appena avrei vinto l’avrei fatto e doveva avvenire il prima possibile. Mi è proprio uscito dal cuore perché ne ho sentite tante in questo periodo».

PRIMA VOLTA. Per il pilota Terni anche la soddisfazi­one di aver regalato alla Ducati la prima vittoria sulla pista dove la “rossa” non aveva mai vinto in 18 anni. Petrucci invece ha centrato il secondo successo in carriera, dopo il Mugello dell’anno scorso. Le Mans è sicurament­e una pista amica, la differenza l’ha fatta la voglia di vincere: «Da sabato pensavo che avrei provato a stare davanti. Correre sul bagnato è sempre tosta ma non avevo niente da perdere in campionato».

AVVERSARI. Prima Dovizioso, poi Miller e Rins, ieri particolar­mente aggressivo, fino ad Alex Marquez: è stato un lungo, vittorioso, rodeo: «Guardavo la gara dai maxi schermi e controllav­o gli avversari. Vedere le immagini mi ha aiutato per capire quando attaccare e quando difendere. Gli ultimi 10 giri sono stati lunghi. Che stavo per vincere l’ho capito all’uscita dall’ultima curva. Non sapevo quanto Marquez fosse vicino. Visto che il fratello (Marc, ndr) mi aveva tolto la vittoria qui negli ultimi due anni, non volevo che anche Alex mi fregasse alla fine». Un successo ricco di significat­o: «L’ho voluto veramente, volevo giocarmela sia sull’asciutto sia sul bagnato. È stata una liberazion­e».

IL 2020. Prima di Le Mans il miglior risultato stagionale era stato un settimo posto, in Austria: «Il carattere della moto è cambiato con la nuova gomma posteriore. Mi ha preso in contropied­e. Così ho lavorato sull’elettronic­a, ma non era quella la direzione. Ho cominciato a guidare diversamen­te e dopo alcune modifiche sono riuscito a tornare dove volevo». Potrebbe essere solo l’inizio: «Ora voglio fare belle gare per me stesso». Per chiudere al meglio questo capitolo con Ducati, iniziato nel 2015 nel team Pramac, un passaggio fondamenta­le nella sua carriera che l’ha portato a essere dov’è oggi.

IL FUTURO. Poi Petrucci inizierà un nuovo capitolo della sua carriera con la KTM. In questi anni gli è mancata la costanza, anche a livello emotivo: «Cambiare squadra mi aiuterà. Io do il 100% e devo avere delle persone che credono in me al 100%. Probabilme­nte l’anno scorso non era così, mi dispiace molto aver sofferto nel finale di stagione, ma devo migliorare in questo ed essere più concentrat­o su me stesso. Senza l’aiuto di nessuno. È ora di farlo».

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ANSA Danilo Petrucci 29 anni ha vinto la 2ª gara in MotoGP Per la Ducati è il primo successo a Le Mans
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