Ospina, derby con Zapata e Muriel
NAPOLI - Bollettino di giornata: «Tutti negativi i tamponi effettuati al gruppo squadra». Il giorno prima dell’esame comincia all’alba e poi si protrae fino al tramonto, in una rifinitura che Gattuso lascia illuminare dalle luci delle tenebre: appuntamento al San Paolo, per sentirlo sempre suo, per avvertirne il peso e il fascino, per cogliere l’atmosfera di una partita che ha bisogno di certezze e certo ne offrirà. Buona sera e poi buona notte, ricominciando a portarsi appresso qualcosa del “vecchio” calcio, l’abitudine di un ritiro, nel quale ci si catapulta solo per momenti speciali e Napoli-Atalanta lo è: una corsetta qua e là, le cosiddette palle inattive da provare, una scorpacciata di nozioni utili per fronteggiare l’autentica corazzata di questa fase iniziale d’un campionato, al quale la Dea strizza l’occhio. Poi, come si usava un tempo, tutti nel ritiro, che adesso si chiama bolla.
GERARCHIE. Però, intanto, qualcosa è cambiato, quasi senza accorgersene, e le gerarchie hanno smesso di essere scolpite nell'erba e anche nel marmo. Sembra passata una vita e invece è appena l’altro ieri che Mario Rui pareva il proprietario indiscutibile della corsia di sinistra e Hysay quasi un “reietto”, con contratto in scadenza: ma niente è per sempre e adesso l’ordine di partenza si è capovolto, con l’albanese che scende in campo e il portoghese che si accomoda in panchina. E poi: c’era una volta Demme, divenuto (appena) a gennaio scorso, una specie di zattera oppure un magnete, dipende dai punti di vista: in realtà, ha avuto la funzione di equilibratore, è servito per ridare un senso, però passeggero, al 4-33, fino a quando poi non è sopraggiunto il mercato estivo e Osimhen ha invitato a svoltare, a rimettere in piedi un calcio diverso, che sa di 4-2-3-1 e che diventa 4-4-2, che ha bisogno di altri interpreti, tra cui sempre Fabian Ruiz, perché lui appartiene alla categoria degli intoccabili, nella quale rientrano (e fino a prova contraria), anche Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Mertens ed alla quale si sta affacciando Lozano.
FERMENTO AI PALI. Resta quel dualismo, si chiami alternanza o anche ballottaggio, tra i pali e stavolta tocca a David Ospina, che si è “perso” la Juventus e dunque si ritrova di diritto a fungere da interlocutore diretto, nel personalissimo derby tutto colombiano, con Zapata e Muriel. Stavolta contro l'Atalanta tocca appunto a Ospina, poi ci sarà l’Europa League e la porta, scivolando, lascerà che sull’uscio del San Paolo ricompaia Meret. Sarà più stressante, tra un po’, ma forse anche più facile.
Il colombiano para contro i connazionali In Europa League si rivedrà Meret