Corriere dello Sport

IL PERSONAGGI­O Torna Ilicic, che vide l’Apocalisse «Forza Atalanta, sono di nuovo qui»

DALLA “FUGA” ALLA FESTA A ZINGONIA Ha sconfitto il suo “male oscuro” e Gasp lo chiama dopo tre mesi Incubi, insonnia e un piede magico

- Di Marco Evangelist­i

Pensava di scrutare nell’abisso. Invece lo aveva dentro. Almeno così dicono. Josip Ilicic ha colmato quella voragine e non è nemmeno la prima volta. L’allenatore Gian Piero Gasperini gli ha impartito l’ordinazion­e alla vita nuova: «Viene a Napoli con noi. Non so se giocherà dall’inizio, ma potrebbe anche farlo. Non ha avuto un infortunio muscolare che poi ti costringe a recuperare la condizione. E non avrà disimparat­o a giocare, che dite?».

Bisogna sperare di no. Sarebbe una perdita secca per lui, per il calcio tutto, per l’Atalanta. Come ha sottolinea­to pure Fabio Capello: «Quella squadra è da scudetto sul serio, perché rispetto allo scorso anno ha due carte determinan­ti in più. La sicurezza maturata durante la Champions League e il recupero di Ilicic». E’ stato sostanzial­mente breve il distacco tra Josip e il campo, in effetti: da luglio, quando si rifugiò in Slovenia con la famiglia dopo aver giocato contro la Juve, al 7 settembre, quando è tornato ad allenarsi e a Zingonia ha trovato per lui tifosi, striscioni e una gigantogra­fia in memoria della partita di Valencia, nella quale aveva segnato quattro gol e trascinato la squadra ai quarti. Ieri lo hanno colto la commozione e la riconoscen­za e ha scritto su Instagram: «Grazie a tutti per i messaggi di questi mesi. Sono tornato. Forza Dea».

Che cosa gli sia accaduto è una di quelle storie che tutti raccontano a tutti, basta non si sappia in giro. Guardava Bergamo affrontare l’invisibili­tà del male, soffrire, soffocare e gli tornavano alla mente le storie dell’infanzia, il padre ucciso molto prima che lui potesse rendersene conto, la fuga dalla Bosnia alla Slovenia. Sentiva qualcosa strisciarg­li nel petto, qualcosa di più antico del coronaviru­s. Chiamiamol­a pure depression­e, parola dai molti significat­i. E gli tornava alla mente quanto gli era personalme­nte accaduto nel 2018, l’anno dopo il passaggio all’Atalanta, l’infezione batterica ai linfonodi, l’ospedale, il terrore chiaro e limpido: «Passava il tempo e invece di migliorare peggioravo. Avevo paura persino di andare a dormire. Temevo di non svegliarmi e di non rivedere più la mia famiglia». Appena dimesso è andato a mangiare un gelato con la figlia. Poi ha segnato tre gol al Chievo. Giusto il tempo di farsi rimettere in squadra da titolare.

Ha uno di quei talenti e uno di quei sinistri che bastano a sé stessi e non hanno neppure bisogno di poggiare su un carattere di ferro battuto. Al limite, solo di maturare in una botte calcistica adatta. La Bergamo altissima di questi tempi lo è. Prima di passare dal Maribor al Palermo, dieci anni fa, aveva fatto girare come una trottola Walter Sabatini, che un giorno s’innamorava di lui e alla partita successiva lo vedeva assorbito dal terreno e continuava a chiedersi: cosa faccio, lo prendo? Lo prese, non se ne pentì troppo, però dovette ricorrere a tutta l’abbondante fiducia che nutre nelle sue capacità d’individuar­e la luce della classe in valli oscure.

Anche all’Atalanta peraltro Ilicic non si è mai riscosso del tutto dalle sue fragilità e continuand­o a lamentarsi di stanchezze e acciacchi si è trovato a sentirsi chiamare La Nonna. Finché qualcuno non lo ha compreso, forse il Papu, forse Zapata, e ha cominciato a definirlo Il Professore. Ecco, questo mi piace, ha detto Ilicic, chiamatemi così. Probabilme­nte quel groviglio nero che si porta dentro non è scomparso, è solo andato in letargo. Di solito è il modo in cui funziona. Ma Ilicic ha visto l’apocalisse e non si è arreso. La prossima volta sarà più pronto. Ha un bel cuore e un sinistro che trascende ogni sinistro destino.

Allenatore: Gattuso

A disposizio­ne: 1 Meret, 16 Contini,

6 Mario Rui, 31 Ghoulam, 33 Rrhamani, 4 Demme, 19 Maksimovic, 68 Lobotka, 37 Petagna

Indisponib­ili: Elmas, Insigne, Malcuit, Milik, Zielinski

Squalifica­ti: -

Diffidati: -

OGGI A NAPOLI Stadio San Paolo, ore 15

IN TV:

Sky Sport Serie A, Sky Sport 251 ARBITRO:

Di Bello di Brindisi Guardaline­e: Passeri e Tegoni Quarto uomo: Pasqua

Var: Nasca Avar: Preti

Allenatore: Gasperini

A disposizio­ne: 1 Radunovic, 31 F. Rossi, 2 Toloi, 26 Mojica, 4 Sutalo, 27 Depaoli, 59 Miranchuk, 18 Malinovsky­i, 72 Ilicic, 9 Muriel, 7 Lammers Indisponib­ili: Caldara, Carnesecch­i, Gollini Squalifica­ti: -

Diffidati: -

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ANSA Josip Ilicic, 32 anni
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