FONSECA-ROMA C’È AGITAZIONE
Club e allenatore hanno opinioni differenti dopo il mercato: è l’ora della verità L’intervista rilasciata dal tecnico in Portogallo ha creato qualche imbarazzo: adesso gli servono le vittorie per rimanere in sella
Il campionato riparte domani, dal 18 ottobre all’8 novembre la Roma dovrà affrontare sette partite in ventidue giorni, durante i quali la società si aspetta i risultati, al termine di un mercato nel quale è stato fatto qualsiasi sforzo per accontentare Paulo Fonseca, pur tenendo conto dei debiti che i Friedkin hanno dovuto ereditare dalla precedente gestione. In queste tre settimane, tra impegni di campionato ed Europa League, sarà più chiara la posizione del tecnico portoghese, che solo attraverso i risultati può consolidare la sua posizione, dopo i dubbi che erano già sorti al termine della passata stagione. La conclusione del mercato non ha ridotto le distanze esistenti tra l’allenatore e la dirigenza e la recente intervista rilasciata in Portogallo ha creato qualche imbarazzo. Prima per la forma, poi per i contenuti. L’intervista non era stata concordata, il tecnico ha informato l’ufficio stampa solo dopo averla fatta, con un giornalista di sua fiducia del giornale Record. E’ uscita due giorni prima della conferenza stampa (prevista per oggi a Trigoria) svuotandola di significati. Fonseca ha lamentato l’assenza di un direttore sportivo (che la società continua a cercare) e ha evidenziato che in sede di campagna acquisti si poteva fare qualcosa in più.
MERCATO, OPINIONI DIVERSE. E’ vero che per molti mesi è mancata la figura di un uomo di calcio, da quando Petrachi è stato esonerato è stato il solo Fienga a interagire con Fonseca, prima dell’arrivo dei Friedkin. L’amministratore delegato ha lavorato tra mille difficoltà, allestendo una squadra competitiva. Sul fronte degli acquisti l’allenatore è stato accontentato con Smalling, Pedro (con il contratto firmato prima ancora dell’arrivo dei nuovi proprietari) e con la conferma di Mkhitaryan, altro giocatore fortemente voluto dal tecnico portoghese. Inoltre sono arrivati Kumbulla (inseguito anche da Inter e Lazio, che la Roma è riuscita a superare a sorpresa) e Borja Mayoral, due rinforzi per la difesa e l’attacco. Il primo a 20 anni ha debuttato da titolare nella nazionale albanese, il secondo ha lasciato il Real Madrid, dove Zidane avrebbe preferito tenerlo. Insomma, è stato fatto il possibile, seguendo le indicazioni dell’allenatore, in un mercato nel quale di soldi ne sono girati pochissimi, non solo in Italia, ma anche in Europa. La dirigenza ritiene di aver allestito una squadra che possa puntare in alto, il Ceo Guido Fienga, in occasione della presentazione di Smalling e Borja Mayoral, ha tenuto a precisare che le ambizioni del club sono molto alte. Non si fanno proclami, ma i dirigenti ritengono che la squadra possa lottare per il quarto posto.
SERVONO LE VITTORIE. I Friedkin erano in tribuna nelle prime tre partite di campionato della Roma. Hanno dato il loro avallo alla conferma dell’allenatore e ora si aspettano di vedere qualche progresso. La Roma ha stentato contro il Verona e l’Udinese, ha giocato una buona partita contro la Juventus, ma si è fatta raggiungere in superiorità numerica. Adesso Fonseca ha la possibilità di mettere le cose a posto con una serie di vittorie. Deve aggrapparsi ai risultati. I Friedkin stanno studiando la Roma, sono tutti sotto esame, dai dirigenti ai giocatori, fino agli impiegati. La posizione dell’allenatore è anche legata al comportamento della squadra. In queste prime tre partite i giocatori hanno dimostrato di seguire il tecnico. La recente intervista ha creato qualche imbarazzo. Ma tutto può essere superato a forza di successi.
La società è sicura di avergli messo a disposizione una rosa competitiva
Paulo invece lamenta la mancanza di un ds e sugli acquisti pensa si potesse fare di più