Corriere dello Sport

L’ALTRA SFIDA Perinetti e Corvino, seconda giovinezza in B

IERI SERA ANCHE L’INCROCIO TRA I DECANI DEI DIRETTORI SPORTIVI

- Di Adriano Ancona

Poi ci sono i vecchi lupi di mare come loro, impegnati a progettare la pronta risalita in A. Una missione chiara e con quintali di esperienza al seguito: Giorgio Perinetti e Pantaleo Corvino, non certo una sfumatura marginale, la sfida a distanza tra i due decani del mercato alla ripresa del campionato. Brescia-Lecce è stata anche questo, un incrocio tra chi fa calcio da una vita e non solo una storia di grandi ex come nel caso di Corini. La serie B è sempre un bel banco di prova, chiedere al ds del Brescia che in meno di due mesi sta già lavorando col secondo allenatore diverso. Il ritorno di Lopez non ha fatto altro che rendere ancora più centrifuga­nte l'inizio di Perinetti, prossimo ai settant'anni. Un traguardo appena raggiunto da Corvino, infaticabi­le uomo-mercato che ha scelto il ritorno alle origini come seconda giovinezza. Dopo anni in cui ha anche portato la Fiorentina quasi in cima all'Europa. Ce n'è abbastanza per prendere con la dovuta credibilit­à le ambizioni di Brescia e Lecce verso la promozione.

ARIA DI CASA. Con tutti gli scompensi che ha provocato, per forza di cose, la discesa in B. Ecco perché puntare su un dirigente come Perinetti, per il Brescia, è anche un richiamo alla doppia promozione consecutiv­a con il Venezia. Dai Dilettanti alla serie B, barra dritta e risultati come logica conseguenz­a. Anche per lui, romano di nascita, è un po' come sentire aria di casa. Il Brescia è sempre stato nel cuore di Perinetti, la madre originaria della Val Trompia oltre al forte legame col territorio. Anche i rapporti con Del Neri, tecnico lasciato a casa dopo due partite, sono sempre stati ottimi nonostante il recente esonero. Decisione di Cellino, quella, con Perinetti che al Brescia ha portato soprattutt­o la propria arte diplomatic­a e la capacità di fare da collante tra squadra e società. Ossia tenere i rapporti nel giusto equilibrio. Un ruolo tutto sommato analogo a quello che ricopriva nel Genoa, con Preziosi a dare gli input.

PIENI POTERI. Corvino aveva lasciato il Lecce nel 2005, ora è tornato con un contratto triennale da responsabi­le dell'area tecnica.

Con in testa la terza promozione in A da conquistar­e coi salentini. Le premesse, in fatto di mercato, sono quelle giuste. Nonché l'occhio clinico nel fiutare l'occasione migliore, tipo quella di bomber Coda preso a parametro zero. Uno svincolato di lusso, per la B. Proprio come Paganini, bandiera del Frosinone e altrettant­o in scadenza. Un carico di nomi ai quali si aggiunto quello di Stepinski, nel Lecce. Tutto per mettere Corini nelle condizioni migliori. E dare la scalata alla A, un'altra volta. Proprio come successo ai tempi del Bologna, 5 stagioni fa. Promozione al primo colpo, laddove l'incombenza era di rendere solo di passaggio la squadra in B. Corvino sa come fare: il remake al Lecce è di quelli che lo stuzzicano eccome.

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Pantaleo Corvino, 70 anni, guida l’area tecnica del Lecce
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LAPRESSE Giorgio Perinetti, 69 anni, ds del Brescia

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