Corriere dello Sport

ULISSI, VOLATA DA FUORICLASS­E

Vince a Monselice: otto tappe “rosa” nel suo palmares Beffa al fotofinish Almeida (che guadagna 6”) «Battere così tanti assi mi riempie d’orgoglio»

- Di Giorgio Coluccia

Non è un programma televisivo, piuttosto è una saga fatta di successi al Giro d’Italia. Quella di Ulissi è una riscoperta per il piacere della vittoria, un vizio di vecchia data. Adesso il contatore segna otto tappe nel suo palmares: nessuno tra i corridori italiani in attività vanta questo score alla corsa rosa.

Classe ed esperienza, fame e capacità di centrare un obiettivo, come già era successo nella seconda frazione ad Agrigento. Anche la giornata di ieri, con la Cervia-Monselice, era stata cerchiata in rosso dal corridore toscano, capace di esaltarsi su arrivi così congeniali alle sue caratteris­tiche, con strappi intensi, ma brevi, per poi piazzare la zampata in una volata ristretta.

INGOMBRANT­E. In Sicilia Ulissi era riuscito a mettersi alle spalle l’ingombrant­e Peter Sagan, stavolta ha fatto gli straordina­ri per restare con il gruppo dei migliori, impegnato nell’inghiottir­e i sette fuggitivi di giornata prima di affrontare a tutta le asperità sui Colli Euganei.

La corsa si è incendiata già sul Roccolo: Sagan aveva fiutato la possibilit­à di un nuovo colpaccio per scippare la maglia ciclamino al rivale Demare e così ha messo i suoi alla frusta per alzare il ritmo, soprattutt­o con le fiammate del promettent­e Matteo Fabbro. Operazione riuscita, tutti i velocisti sono ben presto usciti di scena, ma il seguente muro di Calaone ha incenerito le speranze dello slovacco, mandato fuori giri dall’andatura dell’UAE Emirates dello stesso Ulissi e soprattutt­o della Deceuninck-Quick Step, la squadra della maglia rosa (orfana di una pedina come Remco Evenepoel), a testimonia­re che il lavoro di Honoré, Knox e Masnada era per mettere in rampa di lancio proprio João Almeida.

Altro che giocare sulla difensiva: ieri - come successo con il terzo posto di Tortoreto - il portoghese è andato a sprintare fino all’ultimo centimetro, chiudendo secondo e strappando sei secondi di abbuono.

FOTOFINISH. Lo ha bruciato al fotofinish Diego Ulissi, che aveva fatto doppietta anche al Giro nel 2014 e nel 2016. «Sto andando forte da inizio stagione, mi sono piazzato tante volte però non mi aspettavo di vincere due tappe ha ammesso il trentunenn­e di Cecina - Il mio compagno McNulty dopo l’ultima curva mi ha lanciato alla grande, ho provato a resistere il più possibile sapendo che da dietro stavano rimontando forte. Staccare Sagan e i velocisti non voleva dire vittoria certa, perché sono rimasto in un gruppetto con fior di campioni. Averli battuti tutti mi riempie d’orgoglio. Sì, dopo Agrigento ho acquisito grande forza mentale».

Nel 2011 stava ancora sbocciando, era in rampa di lancio quando a Tirano portò via una lunga fuga terminata a braccia alzate. «Ora sono più maturo ed è importante che non venga meno la continuità - ha aggiunto -. Sono contento di riuscire a regalare spettacolo e gioie in un momento difficile per il Paese, un pensiero speciale va a tutte le vittime del Covid-19 e alle loro famiglie».

I big, tutti tranne Almeida, si sono limitati a far da spettatori alle fasi centrali della corsa, soprattutt­o in vista della doppietta tra oggi e domani che potrebbe scombussol­are la classifica. Non a caso Vincenzo Nibali ha ammesso di aver risparmiat­o i suoi: «Il meteo degli ultimi giorni ci ha fatto soffrire parecchio, eppure i compagni mi hanno sempre tenuto coperto e lontano dai rischi. Dobbiamo gestirci, avendo Ciccone non ancora al meglio e Brambilla con un ginocchio dolorante dopo la caduta di Vasto. Al momento giusto dovremo farci trovare pronti».

Quel momento è già oggi, il Giro entra nel vivo.

«Dopo il successo ad Agrigento ho acquisito grande forza mentale»

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 ?? LAPRESSE ?? Da sinistra Patrick Konrad, Joao Almeida e Diego Ulissi, 31 anni, che vince la volata
LAPRESSE Da sinistra Patrick Konrad, Joao Almeida e Diego Ulissi, 31 anni, che vince la volata
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