Corriere dello Sport

Rientra Ibra, Pioli ci crede «Vogliamo batterli»

Ha un conto in sospeso con i derby: non li ha mai vinti, né a Roma né a Milano Arriva così presto e non sarà decisivo: «Il passato non mi interessa. Noi pronti a vincere»

- Di Antonio Vitiello

Lo svedese torna dopo la quarantena In campionato la vittoria manca da quattro anni

Per il Milan è arrivato il momento di sfatare il tabù del derby e dimostrare di essere cresciuto di livello. Stefano Pioli è convinto che la sua squadra sia diversa rispetto a quella battuta 4-2 a febbraio scorso, e pur riconoscen­do la superiorit­à dell’Inter non arriva già per vinto all’appuntamen­to di questa sera a San Siro: «Non ci sentiamo favoriti, l’Inter è un avversario difficile e per noi sarà un esame importante. Ma abbiamo la nostra identità e un modo preciso di stare in campo. Ci sentiamo preparati e siamo pronti per affrontare questo esame complicato», ha spiegato l’allenatore dei rossoneri alla vigilia della stracittad­ina milanese in programma alle ore 18. «Sentiamo molto questa sfida anche se mancherà il pubblico allo stadio. Dobbiamo affrontare questo derby con grande consapevol­ezza delle nostre qualità e avere grandissim­o rispetto per l'Inter, da tutti è pronostica­to come il probabile vincente del campionato». Eppure storicamen­te l’allenatore parmense non ha mai avuto grosse soddisfazi­oni nei derby, sia a Milano che quando allenava la Lazio. Il bilancio sino ad ora dice tre pareggi e una sconfitta sotto al Colosseo, due pareggi quando guidava i nerazzurri e una sconfitta da quando allena i rossoneri: «Il passato non mi interessa - afferma il tecnico - pensiamo al presente e come vincere la partita. Siamo cresciuti sicurament­e, per il lavoro fatto, per la conoscenza reciproca e per i risultati ottenuti. Inutile, però, pensare al passato».

NON E’ DETERMINAN­TE. Il big match contro l’Inter arriva solamente alla quarta giornata e per Stefano Pioli non sarà decisivo, anche se potrà dire molto sul progresso mentente del suo gruppo. Lo scopo è tornare in Champions, pur non essendoci grosse pressioni della società, ma l'evoluzione del Milan passa soprattutt­o da queste gare: «Condivido il pensiero della società, non ci siamo dati un obiettivo preciso ma dobbiamo provare a fare il massimo. Non sappiamo ancora quale sia il nostro vero potenziale, dobbiamo ancora scoprirlo. La gara con l’Inter non può essere determinar­e per il nostro risultato finale in campionato», ha specificat­o il tecnico. Tuttavia dopo tre giornate i rossoneri si trovano in testa alla classifica con zero gol subiti, un inizio sorprendet­e: «Speravo di arrivare al derby con tre vittorie in campionato e il raggiungim­ento dei gironi in

Europa. Ci arriviamo bene, così come l'Inter. Cosa invidio a Conte? L'invidia è un sentimento che non mi appartiene e non invidio niente a nessuno».

DA QUANTO TEMPO. L’unica squadra ad aver battuto il Milan l’anno scorso sia all’andata che al ritorno è proprio l’Inter, mentre un successo contro i cugini per il Milan non arriva dal gennaio del 2016. Ecco perché secondo Pioli i tre punti sarebbero linfa vitale per il prosieguo dell’annata: «Una vittoria ci darebbe tantissimo entusiasmo e fiducia nelle nostre qualità e caratteris­tiche. Dobbiamo pensare a crescere, migliorare e provare ad essere ambiziosi. E' una partita che ci vede contro un avversario forte, che ci permetterà di capire dove possiamo arrivare», ha spiegato il tecnico. Poi è ritornato sul 4-2 dell’andata, un match che ha segnato il cammino del Milan: «Nella sconfitta dello scorso derby abbiamo tratto tanto insegnamen­to. Abbiamo capito che possiamo giocarcela, ma che basta mollare un attimo l’intensità per subire degli schiaffi. Su quella sconfitta abbiamo costruito il nostro percorso. Donnarumma ha detto che il gap con l’Inter si è ridotto? Sono sempre d'accordo con i miei giocatori, ma dobbiamo dimostrarl­o sul campo. L'Inter è fortissima, ma come tutti ha anche dei punti deboli. Sulla carta dovrebbe essere una gara spettacola­re».

«Ora serve crescere e migliorare, siamo ambiziosi e stiamo lavorando bene»

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