NO RONALDO, NO JUVE SOLO PARI A CROTONE
Bianconeri senza CR7 e con i baby Frabotta e Portanova dall’inizio: così arriva uno stop deludente
Simy trova il vantaggio su rigore Poi Morata: gol, palo e rete annullata Ma Chiesa (assist al debutto) viene espulso e Stroppa ferma Pirlo
Questa Juventus non era mai stata così “diversa”, da almeno dieci anni. Perfino con il vituperato Sarri aveva degli agganci, dei punti di riferimento con passato. Questa è proprio un’altra cosa, era dal 2010, che non sapevamo, all’inizio, cos’era la Juventus. Perché nel 2011, dopo tre partite, quella di Conte c’era già, non nel sistema, ma nella convinzione. Sarà divertente descrivere il suo percorso, sarà interessante capire dove arriverà. Però il calendario incombe e a livello di prestazioni e risultati dovrà dare presto risposte concrete.
PROVE PIRLO. Antonio Conte ruotava gli attaccanti, Max Allegri non schierava la stessa squadra, ma all’interno di un repertorio preciso, Maurizio Sarri avrebbe cambiato poco, ma non c’è riuscito. Andrea Pirlo è come se tirasse una “maledetta” a ogni formazione. Ecco l’ennesima rivoluzione, attingendo alla gioventù bianconera. Frabotta torna dall’inizio, però colpisce l’inserimento di Portanova, prima da titolare, che non sfigura, arrivando anche due volte specialmente la seconda, a sfiorare l’esordio col botto di un gol. Ci sono cinque giocatori che non hanno ancora raggiunto i 23 anni (Portanova, Kulusevski, Frabotta, Demiral, Chiesa) e uno (Demiral) che li ha appena compiuti. A riequilibrare la media c’è Gigi Buffon, alla partita numero 650 in serie A, a quasi 43 anni. Non può nulla, il portierone sul rigore di Simy (fallo Bonucci), ma salva la rete più tardi, dopo l’ennesima incursione da sinistra del Crotone. I lavori sono in corso. Con il trequartista contro la Sampdoria, senza contro la Roma, con l’alberello di Natale a Crotone. Rispetto al pareggio dell’Olimpico, poi, ci sono sette cambi. Stroppa, per dire, ne fa una solo. Ora la domanda è: oltre la duttilità che è certo un pregio, vedremo ogni partita un giro di giostra bianconero?
MORATA LIBERO. In attesa dell’ardua risposta, la Juventus risale con un gol “nuovo” sull’asse Kulusevski-Chiesa-Morata che irrompe perfettamente sul invito dell’ultimo arrivato. Come a Roma, però, la Juventus si trova a dover recuperare. Il Crotone malgrado il suo zero in classifica manda in sofferenza la retroguardia bianconera, anche dopo il pareggio di Morata: Cigarini manca il 2-1 nella prima parte della ripresa quando il Crotone manda in sofferenza Madama. L’attaccante spagnolo gioca una buona partita, liberato dall’asfissiante vicinanza di Ronaldo. Fa un gol e un assist, mettendo Portanova davanti a Cordaz. La brutta interpretazione collettiva di inizio secondo tempo, non annichilisce le buone intenzioni di Alvaro che colpisce il palo interno con una spettacolare torsione. Il gol sarebbe stato liberatorio perché, proprio come a Roma (doppio rosso a Rabiot), la Juve rimane in dieci per l’espulsione di Federico
Chiesa. La decisione dell’arbitro Fourneau segue la legge. Morata non viene premiato neanche dal Var, perché il secondo gol lo segna (assist Cuadrado), ma per mezzo piede è in fuorigioco. La moviola ci mette un tempo da killer in agguato in un film di Dario Argento, per decidere.
GUAI E PARADOSSI. Al di là degli episodi che sono tutti in rosso (ogni riferimento non è casuale), è una Juventus paradossale. Ad esempio, soffre meno quando rimane in dieci. L’avevamo notato anche a Roma, si ripresenta lo stesso fenomeno a Crotone. Dopo l’espulsione di Chiesa, la porta di Buffon non subisce più l’assedio. Anzi, Madama confeziona due palle gol con il migliore dei suoi, Morata, e potrebbe anche vincere. A questo proposito gli uomini per riuscirci ci sono, tra quelli in campo, quelli in panchina e quelli in isolamento. Il problema, per ora, è terminare i lavori e mettere assieme uomini e gioco.