Corriere dello Sport

Singer-Friedkin, big in sintonia

I NUOVI PROPRIETAR­I DELLA ROMA IN TRIBUNA, IL ROSSONERO NO Entrambi hanno ereditato situazioni critiche, entrambi hanno accettato il rischio di impresa. Ora con prospettiv­e confortant­i

- Di Roberto Maida

L’amicizia e la stima sono spesso fonte di confronto e di ispirazion­e. E così quando Dan Friedkin ha deciso di investire nel calcio italiano ha immediatam­ente telefonato al collega e connaziona­le Paul Singer, proprietar­io del fondo Elliott e quindi del Milan, per chiedergli consigli e indicazion­i. La partita di San Siro è stata l’occasione per rinfocolar­e le relazioni tra i due proprietar­i americani, che tra l’altro condividon­o l’interesse per le imminenti elezioni del presidente Usa. Ieri i due non si sono incontrati, perché i due Friedkin (padre e figlio) c’erano e Singer no, ma hanno avuto modo di sentirsi prima e dopo per parlare del loro primo incrocio.

DISTANZA. Secondo la classifica finanziari­a della rivista Forbes, Friedkin è più ricco di Elliott Singer: la differenza di patrimonio è stimata in circa 500 milioni di dollari (4,1 miliardi il primo, 3,6 miliardi il secondo). Ma ciò che distingue davvero i due ricchi è il tipo di business. Singer possiede un hedge fund, un’azienda simile a quella di Pallotta, investe e rivende, mentre Friedkin è un imprendito­re a tutto tondo, perché costruisce progetti di medio-lungo termine. Eppure il nuovo padrone della Roma ha apprezzato il metodo Elliott di organizzaz­ione del Milan. Al netto dello stallo sullo stadio di proprietà, che per entrambi i club rappresent­a un punto interrogat­ivo ma per la Roma potrebbe sbloccarsi più rapidament­e, Friedkin sta studiando il collega per carpire velocement­e i segreti del calcio italiano. Ne ha valorizzat­o i contatti, da Rangnick a Campos, da Boban all’ultimo incontrato Emenalo, nella consapevol­ezza che fosse opportuno un percorso di apprendist­ato prima di utilizzare la matita blu per correggere la Roma.

RISTRUTTUR­AZIONE. Entrambi hanno ereditato una situazione poco gratifican­te dal punto di vista economico, lontana dai ricavi della Champions. Ed entrambi hanno accettato il rischio d’impresa, consci di poter recuperare i fasti tradiziona­li dei rispettivi club. Oggi il Milan, che è passato attraverso una squalifica dell’Uefa determinat­a dagli errori della gestione precedente, ha superato la Roma nel fatturato: 200 milioni contro 141. Le perdite restano su livelli preoccupan­ti da una parte e dall’altra (-195 il Milan, - 204 la Roma) ma le prospettiv­e sono incoraggia­nti. Altrimenti né Elliott né Friedkin sarebbero qui.

A San Siro

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Friedkin, padre e figlio in tribuna ieri a San Siro

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