Corriere dello Sport

Due “false positive” in Nazionale

Dopo il caso della Guagni ansia per altri tamponi, poi tutto rientra Il ct: «Rischio deconcentr­azione»

- Di Giorgio Marota

Mancano 253 giorni all’inizio della fase finale dell’Europeo femminile 2022, ma l’Italia vede il traguardo così vicino da poterlo agguantare. Oggi alle 17.30 (diretta Rai2) al Castellani di Empoli c’è Italia-Danimarca, il big match che può portare le azzurre in vetta al girone di qualificaz­ione. È una sorta di playoff perché il ritorno a Viborg, in calendario il 1º dicembre, è dietro l’angolo. Le danesi hanno segnato 45 gol e non ne hanno mai subiti, sono avanti di tre punti con una gara in più (l’Italia deve recuperare il match con Israele) e possono contare sull’apporto in attacco della stella del Chelsea, Pernille Harder; l’Italia recupera Giugliano a centrocamp­o (assente contro la Bosnia) ma non avrà in difesa la sua capitana Gama, infortunat­a come Bergamasch­i, Polli e Glionna.

PAURA COVID. Il terzino Guagni è risultata positiva al Covid-19 nei giorni scorsi e ha già lasciato il ritiro. Ieri mattina c’è stato un po’ di panico dopo la notizia di altre due atlete contagiate, ma si trattava di “false positività” come quelle al maschile di Hakimi nell’Inter, di Mancini nella Roma e di Pellegrini in Nazionale. «Una bella notizia - ha dichiarato la CT Milena Bertolini in conferenza stampa - Le ragazze non facevano altro che parlare di questo. È normale che l’attenzione venga distolta...».

OPPORTUNIT­À. Un match, quello contro le vicecampio­nesse d’Europa, che dirà tanto sul livello delle azzurre. «Capiremo dove siamo e quanto c’è da migliorare - il pensiero dell'allenatric­e - Non siamo ancora tra le top d’Europa. Stiamo investendo nel calcio femminile da cinque anni e paghiamo un gap nei confronti delle altre». Sull’importanza di giocare match internazio­nali nonostante la pandemia in corso, Bertolini fa una riflession­e: «La Nazionale è un traino e ha un valore assoluto nel progetto di sviluppo del calcio femminile. Grazie all’azzurro poi le ragazze crescono e portano i migliorame­nti nei club, creando un circuito virtuoso».

SCELTE. In campo ci si aspetta la solita Italia con il 4-3-3 e l’attacco formato da Bonansea, Girelli e Sabatino, con la milanista Giacinti come carta vincente a partita in corso. Tra i pali Giuliani, in difesa Bartoli, Salvai, Linari, Boattin e a centrocamp­o Cernoia, Mascarello e Giugliano. «La Danimarca si batte con tecnica, gestione della palla, attenzione tattica e creatività. Talenti alla Harder in Italia? Ce ne sono tanti, credo ci siano le prospettiv­e per avere, in futuro, alcune tra le migliori calciatric­i europee di nazionalit­à italiana». Ma il talento e la mentalità vincente fioriscono anche grazie ai risultati e oggi c’è un appuntamen­to con la storia.

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