Due “false positive” in Nazionale
Dopo il caso della Guagni ansia per altri tamponi, poi tutto rientra Il ct: «Rischio deconcentrazione»
Mancano 253 giorni all’inizio della fase finale dell’Europeo femminile 2022, ma l’Italia vede il traguardo così vicino da poterlo agguantare. Oggi alle 17.30 (diretta Rai2) al Castellani di Empoli c’è Italia-Danimarca, il big match che può portare le azzurre in vetta al girone di qualificazione. È una sorta di playoff perché il ritorno a Viborg, in calendario il 1º dicembre, è dietro l’angolo. Le danesi hanno segnato 45 gol e non ne hanno mai subiti, sono avanti di tre punti con una gara in più (l’Italia deve recuperare il match con Israele) e possono contare sull’apporto in attacco della stella del Chelsea, Pernille Harder; l’Italia recupera Giugliano a centrocampo (assente contro la Bosnia) ma non avrà in difesa la sua capitana Gama, infortunata come Bergamaschi, Polli e Glionna.
PAURA COVID. Il terzino Guagni è risultata positiva al Covid-19 nei giorni scorsi e ha già lasciato il ritiro. Ieri mattina c’è stato un po’ di panico dopo la notizia di altre due atlete contagiate, ma si trattava di “false positività” come quelle al maschile di Hakimi nell’Inter, di Mancini nella Roma e di Pellegrini in Nazionale. «Una bella notizia - ha dichiarato la CT Milena Bertolini in conferenza stampa - Le ragazze non facevano altro che parlare di questo. È normale che l’attenzione venga distolta...».
OPPORTUNITÀ. Un match, quello contro le vicecampionesse d’Europa, che dirà tanto sul livello delle azzurre. «Capiremo dove siamo e quanto c’è da migliorare - il pensiero dell'allenatrice - Non siamo ancora tra le top d’Europa. Stiamo investendo nel calcio femminile da cinque anni e paghiamo un gap nei confronti delle altre». Sull’importanza di giocare match internazionali nonostante la pandemia in corso, Bertolini fa una riflessione: «La Nazionale è un traino e ha un valore assoluto nel progetto di sviluppo del calcio femminile. Grazie all’azzurro poi le ragazze crescono e portano i miglioramenti nei club, creando un circuito virtuoso».
SCELTE. In campo ci si aspetta la solita Italia con il 4-3-3 e l’attacco formato da Bonansea, Girelli e Sabatino, con la milanista Giacinti come carta vincente a partita in corso. Tra i pali Giuliani, in difesa Bartoli, Salvai, Linari, Boattin e a centrocampo Cernoia, Mascarello e Giugliano. «La Danimarca si batte con tecnica, gestione della palla, attenzione tattica e creatività. Talenti alla Harder in Italia? Ce ne sono tanti, credo ci siano le prospettive per avere, in futuro, alcune tra le migliori calciatrici europee di nazionalità italiana». Ma il talento e la mentalità vincente fioriscono anche grazie ai risultati e oggi c’è un appuntamento con la storia.