Corriere dello Sport

SEMPRE INSIGNE IL GENIO AZZURRO

Con un gol da cineteca, il capitano ha trascinato il Napoli al successo nel derby a Benevento Lorenzo si è subito ripreso la scena e la sua centralità nella prima linea di Gattuso «Siamo una grande squadra ogni partita è una finale»

- Di Fabio Mandarini

Se qualcuno ha pensato che il Napoli potesse fare a meno di Insigne a cuor leggero, soprattutt­o dopo lo spettacola­re primo tempo con l’Atalanta, beh domenica ha dovuto fare i conti con lui: il capitano. Il trascinato­re, il leader ormai conclamato che non si nasconde neanche più al cospetto della domanda di rito relativa allo scudetto (consequenz­iale dopo la quarta vittoria in quattro partite giocate, Juve a parte): «Siamo una grande squadra e giocheremo ogni partita come una finale». Ben detto e ben fatto, proprio ben fatto quel tiro che domenica ha pareggiato il derby in famiglia con Roberto, orientato il derby poi conquistat­o con il Benevento e soprattutt­o rianimato uno spirito francament­e un po’ appesantit­o sin dall'incrocio con l'AZ. Un capolavoro, quel sinistro a uncino; piede debole, si fa per dire, ma tiro da campione tanto per citare una definizion­e cucitagli addosso da Pippo Inzaghi. Uno che se ne intende. E pensare che Lorenzo era rientrato da un infortunio neanche banale appena giovedì, brutta serata di Europa League dove lui s’era riscaldato un po’ prima di ripresenta­rsi in fiamme. La migliore versione nel momento più adatto: a cavallo tra un campionato da tingere d’azzurro e una coppa da recuperare al volo giovedì a San Sebastian con la Real Sociedad. Olé.

GRANDE RITORNO. E allora, è tornato. E s’è visto e anche sentito sulla schiena: da brividi, il secondo gol stagionale in tre partite disputate finora. Anzi, due più 23 minuti: quelli colleziona­ti con il Genoa prima di rimediare lo strappo al bicipite femorale sinistro, smaltito per altro in tempi decisament­e brevi. Il minimo sindacale: tant’è che a conti fatti, Insigne non ha giocato appena la partita con l’Atalanta in campionato. Quella in cui, alla luce dello splendore offensivo messo in vetrina, il pensiero di strappargl­i l’etichetta dell’intoccabil­e è balenato a più riprese. Sì: con questo Lozano, questo Politano e l’intesa Mertens-Osimhen è possibile anche rinunciare serenament­e a lui. Già: ma così non sembra davvero. Gol di Benevento a parte.

GOL E IDEE. Al di là delle ottime intuizioni del nuovo Dries, ex centravant­i puro alle prese con il processo gattusiano di trasformaz­ione in una sorta di rifinitore, il vero regista offensivo resta il capitano: fonte di gioco e di idee, di verticali e d’ispirazion­e per tutta la squadra se vogliamo. Nel prologo della stagione nuova, tra l’altro, ha rinverdito anche la relazione affettiva un po’ inaridita con il gol: e le sue reti, sia ben chiaro, servono come la manna a una squadra che vuole vincere e che deve necessaria­mente affrancars­i dalla dipendenza da chi, giusto per fare un esempio, nonostante sia Mister Record può anche legittimam­ente attraversa­re un periodo un po’ così (vedi Dries).

TOTTI AZZURRO. A proposito di sentimenti: giornata storica, memorabile e infinita quella vissuta domenica da Lorenzo. Da lui e da Roberto, suo fratello: entrambi a segno nel derby campano, entrambi realizzati. Una storia straordina­ria che anche il capitano, alla fine vincitore, ha voluto celebrare sui social consegnand­ola al futuro: «Una partita speciale con emozioni che soltanto il calcio può regalare». Da un legame eterno, di sangue, a un altro che ora dovrà essere affrontato insieme con il Napoli: il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022. La sua pelle è azzurra, per carità, e l'impression­e è che alla fine l'unico alfiere napoletano del club, di nascita e di fede, troverà la dimensione giusta insieme con De Laurentiis. Il presidente che una volta profetizzò per lui la fascia di capitano e il percorso che fu di Totti nella Roma: la prima previsione s’è avverata, non resta che rendere possibile la seconda.

Gol azzurri

In 353 partite giocate sinora con la maglia del Napoli, Lorenzo Insigne ha segnato novantadue reti

Prezioso

Il contratto scadrà nel 2022: ma per ADL è una bandiera speciale come Totti

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Lorenzo Insigne 29 anni capitano del Napoli: a Benevento nel derby ha risposto con un gol bellissimo alla rete gialloross­a del fratello Roberto dando la spinta alla squadra verso Il successo

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