SEMPRE INSIGNE IL GENIO AZZURRO
Con un gol da cineteca, il capitano ha trascinato il Napoli al successo nel derby a Benevento Lorenzo si è subito ripreso la scena e la sua centralità nella prima linea di Gattuso «Siamo una grande squadra ogni partita è una finale»
Se qualcuno ha pensato che il Napoli potesse fare a meno di Insigne a cuor leggero, soprattutto dopo lo spettacolare primo tempo con l’Atalanta, beh domenica ha dovuto fare i conti con lui: il capitano. Il trascinatore, il leader ormai conclamato che non si nasconde neanche più al cospetto della domanda di rito relativa allo scudetto (consequenziale dopo la quarta vittoria in quattro partite giocate, Juve a parte): «Siamo una grande squadra e giocheremo ogni partita come una finale». Ben detto e ben fatto, proprio ben fatto quel tiro che domenica ha pareggiato il derby in famiglia con Roberto, orientato il derby poi conquistato con il Benevento e soprattutto rianimato uno spirito francamente un po’ appesantito sin dall'incrocio con l'AZ. Un capolavoro, quel sinistro a uncino; piede debole, si fa per dire, ma tiro da campione tanto per citare una definizione cucitagli addosso da Pippo Inzaghi. Uno che se ne intende. E pensare che Lorenzo era rientrato da un infortunio neanche banale appena giovedì, brutta serata di Europa League dove lui s’era riscaldato un po’ prima di ripresentarsi in fiamme. La migliore versione nel momento più adatto: a cavallo tra un campionato da tingere d’azzurro e una coppa da recuperare al volo giovedì a San Sebastian con la Real Sociedad. Olé.
GRANDE RITORNO. E allora, è tornato. E s’è visto e anche sentito sulla schiena: da brividi, il secondo gol stagionale in tre partite disputate finora. Anzi, due più 23 minuti: quelli collezionati con il Genoa prima di rimediare lo strappo al bicipite femorale sinistro, smaltito per altro in tempi decisamente brevi. Il minimo sindacale: tant’è che a conti fatti, Insigne non ha giocato appena la partita con l’Atalanta in campionato. Quella in cui, alla luce dello splendore offensivo messo in vetrina, il pensiero di strappargli l’etichetta dell’intoccabile è balenato a più riprese. Sì: con questo Lozano, questo Politano e l’intesa Mertens-Osimhen è possibile anche rinunciare serenamente a lui. Già: ma così non sembra davvero. Gol di Benevento a parte.
GOL E IDEE. Al di là delle ottime intuizioni del nuovo Dries, ex centravanti puro alle prese con il processo gattusiano di trasformazione in una sorta di rifinitore, il vero regista offensivo resta il capitano: fonte di gioco e di idee, di verticali e d’ispirazione per tutta la squadra se vogliamo. Nel prologo della stagione nuova, tra l’altro, ha rinverdito anche la relazione affettiva un po’ inaridita con il gol: e le sue reti, sia ben chiaro, servono come la manna a una squadra che vuole vincere e che deve necessariamente affrancarsi dalla dipendenza da chi, giusto per fare un esempio, nonostante sia Mister Record può anche legittimamente attraversare un periodo un po’ così (vedi Dries).
TOTTI AZZURRO. A proposito di sentimenti: giornata storica, memorabile e infinita quella vissuta domenica da Lorenzo. Da lui e da Roberto, suo fratello: entrambi a segno nel derby campano, entrambi realizzati. Una storia straordinaria che anche il capitano, alla fine vincitore, ha voluto celebrare sui social consegnandola al futuro: «Una partita speciale con emozioni che soltanto il calcio può regalare». Da un legame eterno, di sangue, a un altro che ora dovrà essere affrontato insieme con il Napoli: il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022. La sua pelle è azzurra, per carità, e l'impressione è che alla fine l'unico alfiere napoletano del club, di nascita e di fede, troverà la dimensione giusta insieme con De Laurentiis. Il presidente che una volta profetizzò per lui la fascia di capitano e il percorso che fu di Totti nella Roma: la prima previsione s’è avverata, non resta che rendere possibile la seconda.
Gol azzurri
In 353 partite giocate sinora con la maglia del Napoli, Lorenzo Insigne ha segnato novantadue reti
Prezioso
Il contratto scadrà nel 2022: ma per ADL è una bandiera speciale come Totti