Corriere dello Sport

AIA, altri ricorsi Guida Manganelli

- Di Edmondo Pinna edmondo_pinna

Un’altra sfilza di ricorsi, un segnale di come sono andate le cose negli ultimi anni nell’Associazio­ne Italiana Arbitri. Davanti al Tribunale federale della Figc si presentera­nno Lorenzo Manganelli, il guardaline­e dell’ultima finale di Champions diretta da Orsato, Niccolò Baroni e Daniele Minelli, arbitri di serie B dismessi nell’ultima stagione. Tutti contro qualcosa che, anche questa volta, potrebbe non essere andato come doveva, al momento di tirare la linea. Lo deciderann­o i giudici federali, non nuovi a ricorsi del genere. Ormai sono diventati quasi una routine: al principio fu Gavillucci a incrinare il “muro di gomma” dell’AIA che, per il ruolo svolto (sono i giudici del calcio, a qualsiasi latitudine e in qualsiasi categoria), dovrebbe essere specchiata. Poi venne la volta del ricorso dell’arbitro della CAI, Giovanni Greco, che assestò un altro duro colpo al sistema “politico”, alle vie legali aveva già adito anche De Remigis, direttore di gara della CAN Pro. Insomma, non una media invidiabil­e per l’AIA guidata da undici anni (e tre mandati) da Marcello Nicchi.

UDIENZA. Alle 11.30 inizierà l’udienza: Manganelli, Baroni e Minelli saranno assistiti dall’avvocato Gianluca Ciotti, lo stesso che ha accompagna­to Gavillucci nella sua vicenda legale e che, per quello, ha pagato con una pesante sanzione sospensiva (14 mesi) che non gli permetterà di avere alcun incarico all’interno dell’Associazio­ne. Stavolta (particolar­e non di poco conto) la Figc non s’è costituita. Sul tavolo, a rendere corposi i ricorsi, diverse motivazion­i. Manganelli, che faceva parte della terna italiana (con Orsato e Giallatini) che avrebbe dovuto dirigere gli Europei rimandati di un anno, ha ancora in tasca la “patente” Uefa, nel senso che fino al prossimo 31 dicembre sarebbe internazio­nale. La deroga per arrivarci era stata data dalla stessa AIA, che adesso invece lo ha mandato a casa. Con lui, nelle proposte presentate dalla Commission­e, anche Paganessi che, però, alla fine, sì è salvato. Tutto regolare? Lo stesso chiederann­o Baroni e Minelli, dismessi pur non essendo arrivati ultimi in graduatori­a e con Abbattista e Robilotta fra i dismessi che adesso sono a disposizio­ne di Rizzoli.

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GETTY IMAGES Manganelli, 45 anni

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