Corriere dello Sport

Quintavall­i: La Reggiana saprà rialzarsi Abbiamo un grande senso di appartenen­za

RECORD DI POSITIVI TRA I GRANATA: 21 GIOCATORI PIÙ IL TECNICO ALVINI E ALTRI 5 DELLO STAFF «La sconfitta a tavolino con la Salernitan­a è quasi certa Abbiamo già utilizzato il bonus-rinvio»

- Di Massimo Boccucci

Il bollettino granata è più unico che raro: 21 giocatori positivi al Coronaviru­s, più il tecnico Alvini, il vice Montagnolo e altri 4 collaborat­ori. Questa storia alla Reggiana va avanti dallo scorso 19 ottobre quando vennero scoperti i primi 6 casi subito dopo il ko contro il Chievo. Poi si sono aggiunti altri 11 calciatori domenica scorsa dopo il rinvio della gara col Cittadella. Un altro primato gli emiliani l'avevano già registrato la stagione scorsa, con il difensore Favalli (oggi al Perugia) primo positivo trovato nei primi giorni di marzo in Serie C. Ora sono usciti allo scoperto, autodichia­randosi, i vari Fausto Rossi, Varone, Lunetta e Muratore che hanno postato le proprio reazioni sui social, mentre sono rimasti appena 7 giocatori a disposizio­ne. Il guaio è che, dopo il bonus del rinvio sabato scorso, in vista della trasferta a Salerno non ci sono 13 giocatori compreso un portiere: si va, quindi, verso la sconfitta a tavolino. Il presidente Luca Quintavall­i vuole reagire.

Presidente, vi sentire perseguita­ti dal Covid?

«Quando siamo attaccati riusciamo a dare un esempio di forza e volontà. Succede sempre qualcosa di grosso da cui doverci tirare fuori, come insegna la nostra storia. Dimostriam­o di saper uscire dai guai».

A cosa paragona questo momento?

«Beh, noi abbiamo già dato parecchio nelle difficoltà se penso al fallimento, la ripartenza complicata in Serie D e al lockdown nella stagione del centenario. La nostra mentalità rimane sempre la stessa a prescinder­e dagli eventi. Si riesce comunque a reagire alle situazioni, non le sentiamo come sconfitte».

Come vi state regolando?

«C'è una grande volontà di ripartire poiché siamo stati colpiti tutti assieme. L'aspetto da sottolinea­re è che la vicenda ha unito le persone che la stanno vivendo in un clima di forte condivisio­ne. Oggi siamo ancora più squadra. Io sento sempre il mister e i ragazzi».

Cosa vi dite?

«Abbiamo la voglia di dimostrare che ancora una volta da una difficoltà può venire una situazione di forza. I giocatori sono molto coesi, così come sento la solidariet­à di tutta Reggio Emilia che si sente colpita. La città ci ha dato fiducia».

Avete deciso come procedere? «Ulteriori rinvii non sono possibili, non credo che verrà previsto un precedente. Affrontere­mo quello che il regolament­o ci impone: se non ci sono 13 giocatori, c'è davvero poco da fare e recuperare diventa un'impresa. Io preferisco pensare, come sostiene il nostro ds Tosi, di fermarci finché non siamo pronti. Non ritengo che sia una scelta giusta mandare la Primavera per dire che la Reggiana va in campo, e non è una questione di risultato».

Come si esce da questa situazione?

«Aspettare che i contagi finiscano. Lo stato generale dei ragazzi è buono, in tanti sono asintomati­ci e altri hanno un po' di febbre e dolori muscolari. Il morale è quello che è, però c'è la società. Non possiamo che attenerci al protocollo, faremo il punto della situazione nelle prossime ore e vedremo quando procedere con i tamponi ai primi che sono risultati positivi».

Pensa che il campionato sia falsato?

«Sì, è evidente. Oggi le squadre vanno in campo in funzione dei sani e dei malati. Non è la normalità».

«C’è una forte volontà di ripartire: dopo questo colpo siamo tutti uniti»

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INFOPRESS L’imprendito­re Luca Quintavall­i, 43 anni, presidente della Reggiana

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