«Costanza, moto buona e l’anno pazzo lo aiuta»
Cinque addetti ai lavori dicono la loro sul tema «Può lottare, però Valencia e Portimão finiranno per favorire la Suzuki. Che delusione Ducati!» Reggiani: «Scommetterei su Mir»
Asole tre gare dalla fine la MotoGP è ancora estremamente incerta, tanto che un pronostico è un’impresa e sono ben cinque i piloti a esser racchiusi in soli 28 punti. Joan Mir è leader per 14 lunghezze su Quartararo, poi seguono Viñales (-18), Morbidelli (-25) e Dovizioso (-28), ma non bisogna dimenticare Rins che ne paga 32 dal leader e compagno di squadra. Ecco cosa ne pensano il manager Carlo Pernat, il vicedirettore Sky Sport, direttore della redazione motori e voce della MotoGP Guido Meda e gli ex piloti Loris Reggiani, Manuel Poggiali, oggi nel paddock come coach del team Gresini, e Marco Melandri, telecronista della top class per DAZN.
Dopo la brillante prestazione di domenica, Morbidelli può vincere il Mondiale?
Pernat: «Sì, ha la possibilità di lottare per il titolo. Il suo pacchetto della moto è il migliore, pur essendo quella che ha meno velocità. Ha un capotecnico molto bravo come Ramon Forcada (ex di Lorenzo e Viñales, ndr) e mi ricorda un po’ Lorenzo e Biaggi: quando è leader non lo prende più nessuno. È l’unica speranza italiana».
Meda: «Assolutamente sì. Ha rischiato di passare un po’ inosservato perché ha una delicatezza nell’esprimersi che lo rende morbido anche nella comunicazione, ma ha avuto una costanza di rendimento che, se non fosse stato per l’incidente dell’Austria, lo farebbe valutare ancora meglio. Non è secondo, ma ne ha davanti altri e l’aritmetica è un po’ feroce. Lui ha l’atteggiamento giusto».
Reggiani: «Sì, anche se ne mancano poche e Mir ha dimostrato di avere una costanza di rendimento superiore rispetto agli altri».
Poggiali: «Certo. Franco quest’anno è una piacevole certezza e sta dimostrando il suo valore. Credo abbia trovato tutto per essere super competitivo e ha tutte le potenzialità per vincere il campionato per com’è quest’anno. La matematica parla chiaro».
Melandri: «Sicuramente dopo quanto fatto ad Aragon può puntare a lottare per vincere le tre gare rimanenti. Finché la matematica è dalla sua, può vincere il Mondiale, soprattutto in una stagione così pazza, anche se sarà dura».
Chi è il favorito?
Pernat: «Sono tanti a poterlo essere, ma penso più alla Suzuki. Dico la moto che è la migliore di tutte».
Meda: «Mir, è costante anche senza eccellere e da Suzuki tira fuori il massimo. Al debutto era aggressivo e violento alla guida ed è stato capace di mitigare questa cosa. Significa che è capace di evolvere e tenere sotto controllo le situazioni. Ora che la pressione sale mi vien da pensare che lui sia strutturato. Occhio anche a Rins, che ha la grande capacità di guidare con delicatezza e gentilezza e andando avanti potrebbe essere una grande arma. Poi Viñales, se riuscisse a concretizzare in gara tutto quello che fa in prova sarebbe il vice-Marquez».
Reggiani: «Se dovessi puntare dei soldi, li metterei su Mir. Anche se vorrei tanto sbagliarmi e che il titolo lo vincesse un italiano. Lui però è uno dei pochissimi che c’è sempre, non ha ancora vinto ma quest’anno evidentemente si può diventare campioni anche così».
Poggiali: «Le Suzuki, e soprattutto Mir, le vedo molto bene. Credo possa vincere una gara da qui a fine stagione. Anche Morbidelli, mentre vedo una flessione importante per Quartararo. La pista di Valencia per storicità è favorevole a Yamaha, quei 50 punti saranno importanti».
Melandri: «Mir perché è il pilota più regolare, più consistente e soprattutto sono in arrivo due gare su piste (Valencia e Portimão) dove la Suzuki penso andrà molto bene».
«Mi ricorda Lorenzo e Biaggi: quando diventa leader non lo prende più nessuno»
«È “morbido” anche come immagine, ma ha grande costanza di rendimento»
Come commenta la stagione di Dovizioso e Ducati? Pernat: «È brutta da tutti i punti di vista, mentale e tecnica, da dimenticare. Dovi è fuori gioco a meno di miracoli. Poi magari a novembre pioverà in tutti e tre i gran premi. Certo è che questo non è il Dovi che conosciamo».
Meda: «È una somma di dispiaceri. Fino a qualche mese fa Ducati lottava per il Mondiale e certamente ha impattato con la nuova gomma Michelin. È un dispiacere il rapporto conflittuale tra Gigi (Dall’Igna) e Andrea, sono due eccellenze italiane. Un altro è anche che Dovi quest’anno, per quanto ci abbiano provato, senza Marquez non ce l’ha fatta».
Reggiani: «Disastrosa, per la prima volta mancava Marquez e per la prima volta, negli ultimi quattro anni, non c’erano Dovizioso e Ducati. Ormai lo vedo fuori dai giochi, è lontano come punteggio e soprattutto come rendimento».
Poggiali: «Deludente, viste le premesse. Quest’anno ci si aspettava molto di più dalle Ducati. I valori di Andrea li conosciamo, evidentemente il pacchetto non funziona come ci si aspettava. La matematica non lo esclude ancora, ma per quello che si è visto nell’ultimo periodo, parlare di Mondiale per lui penso sia un po’ troppo».
Melandri: «Credo sia una delle peggiori dal 2015 ad oggi. Un po’ per fortuna, un po’ per astuzia di Dovizioso è rimasta in lotta finora per il Mondiale. Ma, anche se la matematica non lo esclude, secondo me non ha nessuna possibilità: sono in arrivo piste molto difficili per Andrea, per la moto e ci sono troppi piloti competitivi che lottano per il Mondiale».
«Ha tutto il potenziale per essere campione ma vedo meglio Mir e la Suzuki»
«Può lottare per vincere le tre gare che rimangono, anche se le piste non lo favoriscono»