«IL TAR PUÒ FARLA GIOCARE»
Juve-Napoli vive giorni caldissimi dopo che il ricorso alla Corte d’Appello è stato respinto confermando lo 0-3 a tavolino e il punto di penalizzazione per la società azzurra Ma adesso c’è una novità Maietta, giudice del Collegio di Garanzia del Coni «Ese
Che Juventus-Napoli potesse deciderla «vulnus», con la minuscola prego, non l’avrebbe sospettato neanche il più visionario di questo pianeta che ha smesso, e da un bel po’, di orientarsi in un rettangolo di gioco erboso e s’è ritrovato, neanche poi così gioiosamente, rinchiuso tra aule di tribunali e codici, norme e leggi che a volte si osservano e altre no. Perché il vulnus, il potenziale centravanti di sfondamento di una sentenza che Aurelio De Laurentiis si sta rigirando tra le mani da due giorni senza riuscire ancora a capire perché mai quell’esito con quel linguaggio, è nella «simbiosi di separazione» che collega e unisce e però divide l’Ordinamento Statale da quello Sportivo ma soprattutto nella «ferita» che si è aperta nel momento in cui al Napoli è stato imposto dalle Asl di non andare a Torino, mentre invece il Protocollo firmato dalla Federcalcio ordina altro: si gioca, incurante del diritto della salute. «Ma chiariamo: se mi assoggetto a delle regole affiliandomi, e in quelle regole c’è un protocollo sottoscritto, so bene qual è lo scenario di riferimento. Però si potrebbe obiettare: sì, ma esistono casi di imponderabilità». L’imponderabile
è accaduto tra il 2, il 3 e il 4 ottobre e la Asl ha imposto al Napoli di starsene a casa e non andare a giocare con la Juve, dopo che Zielinski ed Elmas erano risultati positivi al Covid-19, cinque giorni dopo la sfida con il Genoa, inconsapevole «focolaio» mentre s’accomodava al San Paolo. Angelo Maietta, membro del Consiglio di Garanzia del Coni, il terzo grado di giudizio della giustizia sportiva al quale il Napoli approderà, su Kiss Kiss, ha spalancato gli scenari di questa partita destinata a svilupparsi ancora tra codici e regole, mica tra tagli e diagonali. E ci sarà tempo, eccome, presumibilmente si arriverà in prossimità di Natale, prima di capire se ci sarà un’ora e mezza di calcio da godersi, o se la sfida emigrerà in «campo neutro», dinnanzi al Tar, dove seriamente tutto potrebbe accadere. «Intanto, gli organi di giustizia sportiva hanno la possibilità di graduare le sanzioni, in presenza di alcune circostanze. Non ci sono automatismi tra lo 0-3 a tavolino e il punto di penalizzazione. Quindi è possibile, laddove ne ricorrano le condizioni, che una delle due decisioni possa essere azzerata». Altrimenti, avanti con il Tar. «Che può annullare la decisione del Collegio di Garanzia, indicando il tipo di esecuzione risarcitoria per equivalente o in forma specifica». E la seconda ipotesi, significherebbe giocare, ipotesi che per Maietta potrebbe rientrare tra le competenze del Tar. «Perché lo Stato non abdica alle sue funzioni, rispetto all'ordinamento sportivo».
PARTITA DOPPIA. Il Napoli sta studiando, motivazioni di Sandulli della Corte Sportiva d’Appello mandata a memoria, e poi sta aspettando l’intervento della Procura e l’annunciato deferimento («il dolo preordinato potrebbe interessare un illecito più grave, significa che c’è una macchinazione di fondo»): però intanto c’è una sentenza dura
«Prima comunque ci saremo noi, possiamo attenuare la sanzione»
che pesa e che ha stracciato le ordinanze delle Asl, il veto prima verbale e poi con tanto di mail ufficiale, e situazioni oggettivamente incontestabili che sono state cancellate, anzi contestate con un linguaggio più che allusivo e che verrà valutato ora dalla Collegio del Coni, Maietta compreso. «L’ultimo grado giudica la legittimità: valutuso ta se la Corte d’Appello nella analizzare il caso abbia compiuto delle violazioni di legge e se nella sua motivazione ci siano delle contraddittorietà o delle omesse pronunce su fatti decisivi della controversia». Il Napoli andando a Torino, per rispettare il Protocollo, avrebbe però dovuto violare le indicazione delle Asl, dunque commettere un reato, e sarà quella l’area di uno scontro più giuridico che sportivo, ovviamente, al quale il Collegio del Coni dovrà rispondere. «Gli atti della giurisdizione sportiva sono impugnabili al Tar». Però prima ci sarà «vulnus»: è un’ombra che si aggira su Juventus-Napoli.
«La sentenza di secondo grado muove accuse pesanti, valuteremo le carte»