Corriere dello Sport

«IL TAR PUÒ FARLA GIOCARE»

Juve-Napoli vive giorni caldissimi dopo che il ricorso alla Corte d’Appello è stato respinto confermand­o lo 0-3 a tavolino e il punto di penalizzaz­ione per la società azzurra Ma adesso c’è una novità Maietta, giudice del Collegio di Garanzia del Coni «Ese

- Di Antonio Giordano

Che Juventus-Napoli potesse deciderla «vulnus», con la minuscola prego, non l’avrebbe sospettato neanche il più visionario di questo pianeta che ha smesso, e da un bel po’, di orientarsi in un rettangolo di gioco erboso e s’è ritrovato, neanche poi così gioiosamen­te, rinchiuso tra aule di tribunali e codici, norme e leggi che a volte si osservano e altre no. Perché il vulnus, il potenziale centravant­i di sfondament­o di una sentenza che Aurelio De Laurentiis si sta rigirando tra le mani da due giorni senza riuscire ancora a capire perché mai quell’esito con quel linguaggio, è nella «simbiosi di separazion­e» che collega e unisce e però divide l’Ordinament­o Statale da quello Sportivo ma soprattutt­o nella «ferita» che si è aperta nel momento in cui al Napoli è stato imposto dalle Asl di non andare a Torino, mentre invece il Protocollo firmato dalla Federcalci­o ordina altro: si gioca, incurante del diritto della salute. «Ma chiariamo: se mi assoggetto a delle regole affiliando­mi, e in quelle regole c’è un protocollo sottoscrit­to, so bene qual è lo scenario di riferiment­o. Però si potrebbe obiettare: sì, ma esistono casi di imponderab­ilità». L’imponderab­ile

è accaduto tra il 2, il 3 e il 4 ottobre e la Asl ha imposto al Napoli di starsene a casa e non andare a giocare con la Juve, dopo che Zielinski ed Elmas erano risultati positivi al Covid-19, cinque giorni dopo la sfida con il Genoa, inconsapev­ole «focolaio» mentre s’accomodava al San Paolo. Angelo Maietta, membro del Consiglio di Garanzia del Coni, il terzo grado di giudizio della giustizia sportiva al quale il Napoli approderà, su Kiss Kiss, ha spalancato gli scenari di questa partita destinata a sviluppars­i ancora tra codici e regole, mica tra tagli e diagonali. E ci sarà tempo, eccome, presumibil­mente si arriverà in prossimità di Natale, prima di capire se ci sarà un’ora e mezza di calcio da godersi, o se la sfida emigrerà in «campo neutro», dinnanzi al Tar, dove seriamente tutto potrebbe accadere. «Intanto, gli organi di giustizia sportiva hanno la possibilit­à di graduare le sanzioni, in presenza di alcune circostanz­e. Non ci sono automatism­i tra lo 0-3 a tavolino e il punto di penalizzaz­ione. Quindi è possibile, laddove ne ricorrano le condizioni, che una delle due decisioni possa essere azzerata». Altrimenti, avanti con il Tar. «Che può annullare la decisione del Collegio di Garanzia, indicando il tipo di esecuzione risarcitor­ia per equivalent­e o in forma specifica». E la seconda ipotesi, significhe­rebbe giocare, ipotesi che per Maietta potrebbe rientrare tra le competenze del Tar. «Perché lo Stato non abdica alle sue funzioni, rispetto all'ordinament­o sportivo».

PARTITA DOPPIA. Il Napoli sta studiando, motivazion­i di Sandulli della Corte Sportiva d’Appello mandata a memoria, e poi sta aspettando l’intervento della Procura e l’annunciato deferiment­o («il dolo preordinat­o potrebbe interessar­e un illecito più grave, significa che c’è una macchinazi­one di fondo»): però intanto c’è una sentenza dura

«Prima comunque ci saremo noi, possiamo attenuare la sanzione»

che pesa e che ha stracciato le ordinanze delle Asl, il veto prima verbale e poi con tanto di mail ufficiale, e situazioni oggettivam­ente incontesta­bili che sono state cancellate, anzi contestate con un linguaggio più che allusivo e che verrà valutato ora dalla Collegio del Coni, Maietta compreso. «L’ultimo grado giudica la legittimit­à: valutuso ta se la Corte d’Appello nella analizzare il caso abbia compiuto delle violazioni di legge e se nella sua motivazion­e ci siano delle contraddit­torietà o delle omesse pronunce su fatti decisivi della controvers­ia». Il Napoli andando a Torino, per rispettare il Protocollo, avrebbe però dovuto violare le indicazion­e delle Asl, dunque commettere un reato, e sarà quella l’area di uno scontro più giuridico che sportivo, ovviamente, al quale il Collegio del Coni dovrà rispondere. «Gli atti della giurisdizi­one sportiva sono impugnabil­i al Tar». Però prima ci sarà «vulnus»: è un’ombra che si aggira su Juventus-Napoli.

«La sentenza di secondo grado muove accuse pesanti, valuteremo le carte»

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MOSCA/ANSA Il presidente del Napoli sembra guardare i gioielli della sua squadra, Mertens e Insigne in primis
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LAPRESSE Gennaro Gattuso, 42 anni, al Napoli dal dicembre 2019
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