Corriere dello Sport

Zielinski, Elmas, Rrahmani un super tris per Gattuso

I primi due hanno battuto il Covid il polacco sì è caricato in Nazionale «Mi sento ogni giorno meglio» E il kosovaro è vicino all’esordio

- Di Antonio Giordano

Ma insomma, cosa rappresent­ano, complessiv­amente, 256 minuti di calcio effettivo, se non poco più di niente? Però adesso che stanno per risistemar­e il pallone al centro del campo, e si potrà ricomincia­re a giocare, almeno Gattuso ha la certezza di poter contare su Zielinski ed Elmas, che gli sono mancati eccome in questa fase in cui il Covid è riuscito ad intrufolar­si a Castel Volturno, anche se per un istante. Il campionato riparte con un Napoli che può essere diverso, eccome, perché tra centrocamp­o e attacco non è poi la stessa cosa avere o non avere Zielinski ed Elmas, talenti allo stato puro in grado di incidere anche tatticamen­te, avendo piedi e capacità che garantisco­no mutamenti di atteggiame­nti, di interpreta­zioni e semmai anche di schemi. E poi ci sarà Rrahmani, che sogna il debutto.

ZIELINSKI. Piotr Zielnski è stato il primo ad essere risultato positivo al virus, s’è fermato il 2 ottobre con 197 minuti, poi ha avuto modo di rivedere appena appena il Napoli: la Nazionale a lui è servita, gli ha dato energia e soprattutt­o gli ha restituito la possibilit­à di giocare mentalment­e libero nei suoi quarantaci­nque minuti da titolare con la sua Polonia contro l’Ucraina, mercoledì sera. «Mi sento sempre meglio, anche se non è stato sicurament­e facile per me. Sono uscito perché non volevamo rischiare, magari avrei avuto ancora un quarto minuto di autonomia ma non sarebbe stato prudente. Sono contento di quello che ho ottenuto e del mio ritorno in Nazionale». Zielinski, cioè quello che sa fare (ed ha fatto tutto). Il centrale a due, la mezzala o anche la sotto-punta a tre, l’esterno di destra o di sinistra nei due sistemi di gioco: «Mi sento più a mio agio come centrocamp­ista centrale, mezzo sinistro, ma posso anche agire di lato quando serve». Ciò che s’aspetta Gatda uno dei suoi palleggiat­ori preferiti, che gli va ora ad allargare le opzioni.

ELMAS. Elmas ha avuto addirittur­a meno possibilit­à, e non per gerarchie: 159 minuti a disposizio­ne, poi per lui il Covid, sempre alla vigilia della partita di Torino, e tutto ciò che gli è stato negato dalla sorte. Ma adesso si riparte, c’è un Napoli che bisogno di ulteriori piedi buoni, che dovrà giocare tra campionato ed Europa League ogni tre o quattro giorni, che magari potrebbe anche cambiare, è una tentazione.

RRHAMANI ASPETTA. Però a minuti zero c’è Rrahmani, poco meno di quindici milioni di euro investiti a gennaio, e panchina a volontà in questo bimestre soffocante: ma il destino del difensore è cambiato con il mercato, quando su Koulibaly non sono piombati né principi e né sceicchi. Ma Rrahmani aspetta, convinto che sta per arrivare il suo momento: «Sembrava che Koulibaly dovesse andar via, poi il Coronaviru­s ha modificato gli scenari. Io sono qui, contento, perché mi è stato detto che il Napoli crede in me e che rappresent­o un elemento importante. Avevo offerte da Celtic e Standard Liegi, ma ho scelto di firmare per gli azzurri: questo resta il passo più importante della mia carriera».

L’ex Verona doveva essere l’erede di Koulibaly: «Ma so che qui mi stimano»

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ANSA Zielinski e l’ucraino Makarenko durante l’amichevole Polonia-Ucraina
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