Zielinski, Elmas, Rrahmani un super tris per Gattuso
I primi due hanno battuto il Covid il polacco sì è caricato in Nazionale «Mi sento ogni giorno meglio» E il kosovaro è vicino all’esordio
Ma insomma, cosa rappresentano, complessivamente, 256 minuti di calcio effettivo, se non poco più di niente? Però adesso che stanno per risistemare il pallone al centro del campo, e si potrà ricominciare a giocare, almeno Gattuso ha la certezza di poter contare su Zielinski ed Elmas, che gli sono mancati eccome in questa fase in cui il Covid è riuscito ad intrufolarsi a Castel Volturno, anche se per un istante. Il campionato riparte con un Napoli che può essere diverso, eccome, perché tra centrocampo e attacco non è poi la stessa cosa avere o non avere Zielinski ed Elmas, talenti allo stato puro in grado di incidere anche tatticamente, avendo piedi e capacità che garantiscono mutamenti di atteggiamenti, di interpretazioni e semmai anche di schemi. E poi ci sarà Rrahmani, che sogna il debutto.
ZIELINSKI. Piotr Zielnski è stato il primo ad essere risultato positivo al virus, s’è fermato il 2 ottobre con 197 minuti, poi ha avuto modo di rivedere appena appena il Napoli: la Nazionale a lui è servita, gli ha dato energia e soprattutto gli ha restituito la possibilità di giocare mentalmente libero nei suoi quarantacinque minuti da titolare con la sua Polonia contro l’Ucraina, mercoledì sera. «Mi sento sempre meglio, anche se non è stato sicuramente facile per me. Sono uscito perché non volevamo rischiare, magari avrei avuto ancora un quarto minuto di autonomia ma non sarebbe stato prudente. Sono contento di quello che ho ottenuto e del mio ritorno in Nazionale». Zielinski, cioè quello che sa fare (ed ha fatto tutto). Il centrale a due, la mezzala o anche la sotto-punta a tre, l’esterno di destra o di sinistra nei due sistemi di gioco: «Mi sento più a mio agio come centrocampista centrale, mezzo sinistro, ma posso anche agire di lato quando serve». Ciò che s’aspetta Gatda uno dei suoi palleggiatori preferiti, che gli va ora ad allargare le opzioni.
ELMAS. Elmas ha avuto addirittura meno possibilità, e non per gerarchie: 159 minuti a disposizione, poi per lui il Covid, sempre alla vigilia della partita di Torino, e tutto ciò che gli è stato negato dalla sorte. Ma adesso si riparte, c’è un Napoli che bisogno di ulteriori piedi buoni, che dovrà giocare tra campionato ed Europa League ogni tre o quattro giorni, che magari potrebbe anche cambiare, è una tentazione.
RRHAMANI ASPETTA. Però a minuti zero c’è Rrahmani, poco meno di quindici milioni di euro investiti a gennaio, e panchina a volontà in questo bimestre soffocante: ma il destino del difensore è cambiato con il mercato, quando su Koulibaly non sono piombati né principi e né sceicchi. Ma Rrahmani aspetta, convinto che sta per arrivare il suo momento: «Sembrava che Koulibaly dovesse andar via, poi il Coronavirus ha modificato gli scenari. Io sono qui, contento, perché mi è stato detto che il Napoli crede in me e che rappresento un elemento importante. Avevo offerte da Celtic e Standard Liegi, ma ho scelto di firmare per gli azzurri: questo resta il passo più importante della mia carriera».
L’ex Verona doveva essere l’erede di Koulibaly: «Ma so che qui mi stimano»